Sono passati ormai 47 anni da quando Rod Laver mise le mani sul trofeo degli Us Open e centrò il suo secondo Grande Slam, avendo vinto tutti e quattro major in una singola annata. A quasi mezzo secolo di distanza ancora nessuno è riuscito a ripetere quest’impresa, molti ci andarono vicino come i grandi del passato, Mats Wilander nel 1988 e Jim Courier nel 1992 ma vennero sconfitti al torneo di Wimbledon. L’unico che ora può veramente raggiungere l’ex tennista australiano è sicuramente Novak Djokovic, dominatore assoluta del circuito ATP e fresco vincitore del Roland Garros. Il serbo dispone di un gioco completo: ottima difesa, un buon servizio ma sopratutto è considerato uno dei migliori “risponditori” del circuito, grazie alla profondità dei suoi colpi, la quale manda totalmente fuori dal campo i suoi avversari.
STORIA – Il mancino australiano è considerato uno dei migliori tennisti della storia, tale che in Australia gli è stato dedicata l’arena centrale degli Australian Open, vincitore per 4 volte del torneo di Wimbledon, per 2 volte sia del Roland Garros che degli Us Open e ben 3 volte del major australiano. “Rocket”, così soprannominato da Harry Hopman, venne escluso dai tornei dello slam per circa 7 anni,a causa del suo status da professionista, fino alla fondazione dell’Era Open nel 1968 e proprio nello stesso anno conquistò il major londinese a discapito di Arthur Ashe. L’anno del Grande Slam combaciò con la nascita del suo primogenito poche settimane dopo la sua vittoria a Flushing Meadows. Egli inoltre ha affermato di esser stato presente nel momento in cui il serbo ha conquistato la coppa dei moschettieri, ma che a causa di un raffreddore non potrà essere a Londra. Ha promesso di presentarsi a New York in vista della sua autobiografia.
“DJOKOVIC HA UN OTTIMO GIOCO” – L’ex stella del tennis australiano è impressionato dal tennis a tutto campo del tennista di Belgrado, infatti ciò che lo ha colpito di più è stata la profondità che riesce ad imprimere ai suoi colpi ed esalta la sua solidità da fondo campo. “Ho avuto la fortuna di giocare il mio miglior tennis, al momento giusto, questo è quello che devi fare”, dice l’ex numero 1 al mondo, che cerca di dare qualche consiglio a Nole, puntando principalmente sull’esperienza di chi quest’avventura già l’ha vissuta. “Non devi scendere in campo pensando, Sto andando a vincere un Grande Slam, il mio unico interesse era quello di partecipare a tutti i tornei“, altri consigli che saranno sicuramente d’aiuto al numero 1 al mondo, infatti egli dovrà giocare i restanti due Slam rilassato senza avere la pressione di essere obbligato a vincere.
FAVORITO – Djokovic in questo momento ha ottime possibilità di vincere tutti e 4 i major, il suo gioco gli permette di essere sempre uno step avanti ai suoi avversari e la sua forza psicologica è un fattore importantissimo per vincere questo tipo di partite così tese e nervose. L’unico pericolo potrebbe essere Andy Murray, il quale negli ultimi precedenti con il serbo ha dimostrato a tutti che è in grado di metterlo in difficoltà ed addirittura sconfiggerlo, ma Nole nei momenti chiavi appare più solido rispetto al numero 2 del mondo e, forse, è proprio questa la differenza tra i due.
PIÙ DI BORG E MCENROE – Il campione serbo potrebbe superare nella storia due monumenti del tennis come Björn Borg e John McEnroe, i quali diedero vita ad una delle rivalità più belle del tennis moderno, infatti nonostante i suoi 4 titoli consecutivi a Wimbledon ed i 6 complessivi, il tennista di Stoccolma non si è mai lontanamente avvicinato al sogno Grande Slam. Ice Borg, infatti, è riuscito a conquistare solo due dei quattro major, arrivando ad un misero terzo turno in Australia come miglior risultato. Il suo rivale storico, John, riuscì anche lui a conquistare solo due slam ma a contrario dello svedese, centrò una semifinale a Melbourne e conquistò per ben 4 volte gli Us Open.
NEL FEMMINILE – Monica Seles, americana ma di origini jugoslave, sfiorò quest’impresa, quando nel 1992 conquistò gli Australian Open, gli Us Open ed il Roland Garros, ma si dovette arrendere in finale ai Championships contro la rivale di sempre, Steffi Graf. Proprio la tedesca rimane finora l’ultima ad aver conquistato il Grande Slam nel circuito WTA, nel 1988, dove a New York sconfisse in finale Gabriela Sabatini e celebrò il Golden Slam. Serena Williams andò vicino a questa impresa, infatti quando tutto sembrava fatto, la brindisina Robert Vinci decise di rovinarle la festa e la estromise in semifinale dal torneo di casa, gettando l’americana in una semi depressione.