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Roger Federer: “Programmare la stagione è la sfida più dura”

Ciò che ha permesso a Roger Federer di continuare ad essere uno dei migliori tennisti negli ultimi anni è proprio la programmazione. A 36 anni l’elvetico si trova in una grande condizione fisica che gli dà la possibilità di giocare per vincere. Ovviamente, il fisico è accompagnato dalla tecnica sopraffine che gli consente di chiudere velocemente gli scambi e, di conseguenza, i match.

Come ha dichiarato al quotidiano spagnolo Marca, Roger Federer pensa che la sfida più complicata per ogni tennista sia l’organizzazione del calendario: “Andando avanti con gli anni bisogna cambiare il tipo di lavoro e stare attenti, ma allo stesso tempo bisognare continuare a divertirsi. Ho la fortuna di non aver bisogno di allenarmi tanto come in passato, non gioco molto e questo mi permette di godermela ed essere sempre motivato.” 

Roger Federer, compirà 37 anni ad Agosto

Al contrario di Federer, oggi vediamo giocatori prendere parte a troppi tornei, con il rischio di infortunarsi o di arrivare stremati a fine stagione. L’esempio principale è Dominic Thiem, che sa di giocare troppi tornei ma che sembra comunque sicuro del suo calendario.
Anche Rafael Nadal, data l’età che avanza e un ginocchio spesso dolorante, potrebbe prendere in considerazione l’idea di giocare meno tornei. Se il maiorchino, alla fine del 2017, non avesse forzato troppo il suo fisico per chiudere l’anno al numero uno, probabilmente oggi non sarebbe costretto al riposo forzato per i problemi al ginocchio.
La strategia di Roger Federer si rivela ancora una volta vincente, ma non può valere per tutti. Non giocando per mesi, si corre il rischio di perdere il ritmo e l’attitudine al match e non tutti i giocatori riescono a recuperare velocemente.

Oltre alla gestione del calendario, l’elvetico ha dichiarato: “Non ho mai cercato di imitare nessuno. Cerco di muovermi nel migliore dei modi e molta gente risulta esteticamente elegante. Forse è perché negli ultimi anni il tennis è diventato sempre più aggressivo, forse perché ho il rovescio a una mano, forse perché spesso uso lo slice… Sono fortunato perché i miei movimenti mi hanno fatto infortunare meno rispetto ad altri giocatori. Sono felice di sembrare elegante, ma non è mai stato un obiettivo per me, è una cosa naturale.

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Ancora una volta, lo svizzero ha mostrato il suo apprezzamento nei confronti del re della terra rossa, Rafa Nadal: “Il suo gioco di piedi su terra è il migliore, è per questo che ha vinto così tante volte a Parigi. Adoro il suo dritto, lo gioca con angolo, velocità, effetto, e ovviamente anche il suo spirito da lottatore. Riesce sempre a superare i momenti complicati.”

Federer è anche tornato indietro di qualche mese e ha parlato del loro storico doppio proprio con lo spagnolo alla Laver Cup: “Per me è stato molto interessante giocare in doppio alla Laver Cup, poter entrare nella sua testa e sapere come funziona. Ho visto la mente di un campione, cercando di fare cose nuove ma consapevole di ciò che gli riesce meglio e di ciò che gli riesce peggio. Mi rende felice aver vissuto e vivere nella sua stessa epoca.”

 

Andrea Lombardo

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