Roger Federer: “Senza Nadal non sarei lo stesso giocatore che sono ora. Spero di rigiocare il RG”

Nel corso dell'intervista rilasciata a Vogue.com, Roger Federer sottolinea ancora una volta la sua ammirazione per Rafael Nadal, ma affronta anche i temi come Roland Garros e Laver Cup

Il campione Roger Federer non si distingue soltanto in campo, ma anche fuori, come mostrato nell’intervista, una delle tante fatte in 20 anni di carriera, a Vogue.com. Un faccia a faccia con la prestigiosa rivista per il lancio dell’iniziativa dello Champagne Moët proprio in vista del ventennale professionismo dell’elvetico, che esordì nel circuito nel lontano 1998. Per l’occasione, lo champagne fondato nel 1743, ha dato vita alla limited-edition Champagne in collaborazione con Moët & Chandon chiamata Greatness Since 1998: appena 20 le bottiglie lanciate sul mercato, ognuna con la firma di RF come sulla racchetta Pro Staff Wilson, e dal costo di $20000 l’una che beneficeranno la Roger Federer Foundation.
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OBIETTIVI E FEDAL- Il campione svizzero ha cominciato parlando del tema della vetta ATP, un obiettivo non primario in questo momento attualmente, rispetto al passato, quando ha lavorato molto per ottenere tale risultato: l’importante, al momento, è mantenersi in forma per il futuro. Quindi, ecco l’elogio a Rafa Nadal, da sempre amico e rivale sul campo: “È stato incredibile quante volte abbiamo giocato contro io e Rafa, e posso affermare che senza di lui non sarei lo stesso giocatore: ogni volta mi ha dato motivazione per continuare a lavorare sempre di più, trovando nuove idee di gioco.” Insomma, una rivalità che continua ad esistere e che è stato lo stimolo a far bene per oltre un decennio, con la continua ricerca del miglioramento. Dunque, direttamente da Parigi, parla proprio della scelta di non partecipare né al Roland Garros né tantomeno sulla terra rossa europea, aprendo però ad una speranza al torneo francese: “È stata una scelta condivisa con il mio team, con l’obiettivo di allungarmi la carriera, in modo che abbia l’opportunità di continuare a giocare in futuro, di programmare gli allenamenti ed il riposo: essere padre di quattro figli mi ha aiutato molto. Non nego però la volontà di voler ritornare a giocare un’ultima volta prima del ritiro lì dove trionfai nel 2009.”

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LAVER CUP E PRIVILEGIO- Promotore della Laver Cup, in onore del grande tennista Rod Laver, che quest’anno si terrà a Chicago dal 21 al 23 settembre, dopo l’edizione a Praga nel 2017, dove ha trionfato l’Europa grazie al punto decisivo del’ex #1 al mondo: “Sono sempre contento nel partecipare a certe esibizioni e fiducioso nel successo di queste ultime anche perché credo che il tennis necessita sempre un rinnovamento, anche onorando un grande come Rod, ma credo che la Coppa Davis si sia sempre importante per la Storia.” Un tennista, un uomo all’avanguardia ma con un occhio al passato, come quando ricorda l’esordio e il privilegio dell’aver subito pochi infortuni: “Ogni volta sembra sempre che gioco per la prima volta, ma la verità è che gioco da ben 20 anni nel circuito. Ho superato infortuni, difficoltà e crisi, ma mi sento un privilegiato nella possibilità di fare ciò che mi piace e che sono fare meglio.” The King è un uomo di classe, in campo e fuori, che emoziona e delizia sia con il suo attrezzo che con splendide parole…

Laver Cup

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