Roger Rasheed: “Dimitrov? Fisicamente è ancora un cucciolo”

Secondo il coach del n. 11 al mondo, Grigor ha fatto molti progressi nel 2014, sul piano fisico e mentale, ma "deve lavorare duro per migliorare".

In vista della nuova stagione tennistica il quotidiano “The Australian” ha intervistato Roger Rasheed, coach di Grigor Dimitrov. Il tennista bulgaro attualmente è numero 11 delle classifiche mondiali, negli anni troppo spesso, per eleganza del tocco e per il gioco espresso, si è visto paragonare dello svizzero Roger Federer, paragone tutt’altro che semplice da reggere, una specie di “spada di Damocle” che con il tempo potrebbe finire per schiacciare anche il talento più grande.

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Rasheed ha analizzato passo dopo passo, la sua progressione, a partire dall’ottobre del 2013, mese in cui ha avuto inizio la loro collaborazione, sino ad arrivare ad elencare i propositi per la prossima stagione tennistica. “Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, gli ho imposto una dieta severa, e devo ammettere che ha assorbito tutto ciò che gli avevo indicato. Avere un piano specifico e qualcuno che già conosceva la strada da seguire gli ha dato più fiducia. Grazie al lavoro fatto è stato finalmente in grado di fare bene anche negli Slam”.

Secondo l’allenatore australiano, il punto di svolta Dimitrov l’ha avuto all’inizio della passata stagione, precisamente agli Australian Open, primo torneo del Grande Slam dell’anno, quando dopo aver battuto Klahn, Lu, Raonic e Bautista-Agut, è riuscito ad accedere ai quarti di finale, dove però si è dovuto arrendere,  non senza lottare, alla maggior esperienza di Rafael Nadal. “Raggiungere la seconda settimana di uno Slam per la prima volta era un ostacolo da superare. Il suo match contro Nadal, dove ha vinto il primo set e ha perso i successivi due nel tie-break, ha dimostrato che è in grado di dare il suo meglio anche nei tornei del Grande Slam“.

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A suo avviso, fondamentale è stato poi il passaggio a Wimbledon, dove il bulgaro si è spinto fino alla semifinale, in questo caso Rasheed ha voluto sottolineare soprattutto l’importanza delle partite contro Dolgopolov e Murray, “Nella partita contro Alexandr Dolgopolov è stato in grado di superare una battaglia psicologica. E poi ha giocato una grande partita sul campo centrale contro Andy Murray nei quarti di finale. Questo torneo è la mecca del tennis. Dovevamo essere molto calmi e controllare a dominare un giocatore come Andy, supportato dal suo pubblico, sul campo dove ha vinto la medaglia d’oro”.

L’aspetto in cui il suo pupillo è cresciuto maggiormente a suo avviso è quello della fiducia in se stesso, “Ha più fiducia. Sa di essere ormai apprezzato in questo ‘mondo’ e di essere un giocatore in grado di poter arrivare ogni settimana fino alla fine (nei tornei). Quest’anno ha avuto molte nuove esperienze ed è stato in grado di assimilarle tutte e di crescere”. In effetti se paragoniamo il Dimitrov visto in campo durante le settimane di Wimbledon o degli Australian Open a quello che aveva letteralmente ceduto di schianto a Richard Gasquet nel secondo turno degli Open di Francia nel 2012, o a quello letteralmente umiliato da Fabio Fognini al primo turno di Sidney 2013, non possiamo che dar ragione all’australiano.
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La crescita effettivamente c’è stata, la personalità del giovane bulgaro sta venendo pian piano fuori, ciò che conta è lasciargli il giusto tempo e soprattutto non forzare la mano. A nostro avviso, componente fondamentale di questa crescita è stata anche il consolidamento del rapporto sentimentale con Maria Sharapova, la grande esperienza della russa potrebbe essere per lui oro colato, tutto sta nella sua capacità di saperne cogliere gli insegnamenti senza lasciarsi schiacciare dalla sua personalità e popolarità.
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Per quanto riguarda poi il punto debole del bulgaro Rasheed non ha dubbi, il fisico. “Fisicamente, è ancora un ‘cucciolo’. Deve lavorare duro per migliorare. Sta imparando molto e questo è la base per poi poter cogliere risultati positivi “. I propositi per la nuova stagione sono dei migliori,  si punta a partire da subito con il botto “E ‘importante iniziare con numerose vittorie e se si può vincere il titolo è anche  meglio. Se non è possibile, non importa, l’obiettivo principale comunque sono gli Open d’Australia”. Il primo torneo dell’anno a cui Dimitrov parteciperà è quello di Brisbane, a questo punto non ci resta che aspettare qualche altro giorno, per vedere quanti di questi propositi saranno poi effettivamente rispettati.

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