Rogers Cup 2019: Nadal è spietato, 35esimo titolo 1000 per lui

Finale a senso unico in quel di Montreal, dove Rafa Nadal annienta il russo Medvedev e bissa il successo dell’anno scorso. Quinto titolo in Canada per il maiorchino, nonché 83º in carriera.

Non ci sono dubbi: al di fuori della terra battuta è la Rogers Cup il torneo preferito di Rafa Nadal, o quanto meno quello dove si esprime meglio tanto da mettere in bacheca ben cinque trofei. Complice un cemento piuttosto lento, lo spagnolo è riuscito ad imporsi ed a difendere la vittoria dell’anno scorso, quando in finale trionfò ai danni di Tsitsipas. Rafa inoltre si tiene stretta la seconda posizione del ranking, tenendo a distanza gli inseguitori, uno su tutti Roger Federer, ed ora resterà da capire solamente se lo rivedremo in azione a Cincinnati. L’anno scorso, dopo la vittoria in Canada, il maiorchino decise di rinunciare al torneo che si disputa in Ohio; nei prossimi giorni scopriremo se la scelta si ripeterà. Nel frattempo Nadal si gode quanto conquistato, contento di essere tornato sul cemento in forma e pronto per la prosecuzione della stagione.

Nella giornata odierna, nonostante i cammini dei due giocatori fossero piuttosto diversi, quasi opposti, i ruoli si sono invertiti ed è stato Nadal a dominare dall’inizio alla fine, lasciando le briciole al suo avversario, Daniil Medvedev. Il russo era infatti giunto in semifinale senza concedere neppure un set e vincendo piuttosto agevolmente tutti e quattro i match, mentre oggi ha racimolato la bellezza di game contro un Nadal in stato di grazia. Non sapremo mai se le cose sarebbero andate diversamente nel caso la semifinale con Monfils si fosse disputata; fatto sta che il Rafa dei primi due turni, ma anche quello visto nel primo set contro Fognini, era piuttosto lontano dalla sua versione odierna e difficilmente ci si poteva aspettare una tale prestazione. 

Dopo un inizio piuttosto equilibrato, invece, lo spagnolo è salito di livello ed ha dilagato alla distanza, mettendo in considerevoli difficoltà il suo avversario e conquistando il titolo senza faticare più di tanto. Molto solido al servizio – l’unica palla break l’ha concessa e annullata nel primo gioco – lo spagnolo è stato anche bravo in risposta ad aggredire il suo avversario, andando persino vicino al doppio break nel primo parziale, salvo poi tenersi il meglio per il secondo set. Oltre agli oggettivi meriti di Nadal, un appunto va fatto anche alla prestazione di Medvedev, decisamente al di sotto degli standard di questa settimana, caratterizzata da ben cinque doppi falli ed un inaspettata fatica con la seconda di servizio. In particolare nella seconda frazione di gioco, il russo ha sofferto il gioco del suo avversario, anche in virtù del fatto che questo fosse il primo confronto tra i due in carriera. Sconfortato da un ottimo avvio di Nadal, Medvedev ha dato quasi l’impressione di voler mollare e, nonostante un paio di chances nel quinto gioco per evitare il bagel, Daniil è andato incontro all’epilogo che aveva riservato a Edmund, suo avversario di secondo turno, perdendo il parziale per 6-0.

35º Master 1000 in carriera per Nadal, nonché 83º trofeo in bacheca. Terzo titolo in stagione dopo Roma e Parigi, che gli vale il primo posto della Race to London, nonostante la sua qualificazione sia ormai ipotecata da tempo.

[1] R. Nadal b. [8] D. Medvedev 63 60

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