Il britannico grazie alle splendide prestazioni ottenute su terra rossa si candida come uno dei favoriti alla vittoria finale del Roland Garros. Traguardo inaspettato fino ad un anno fa, dove Murray considerava il rosso una delle superfici su cui si esprimeva peggio.
Aprile 2015, la svolta
Murray decide di giocare l’ATP di Monaco per migliorare le sue prestazioni sulla terra e vincere il suo primo titolo su quella superficie tanto odiata. Batte in una finale maratona Philipp Kohlschreiber per 7-6, 5-7, 7-6 e da lì cambia tutto: la settimana successiva si aggiudica anche il suo primo 1000 sconfiggendo nettamente il ‘re del rosso’ Rafael Nadal con il punteggio di 6-3 6-2. Con questi due grandi successi il britannico arriva al Roland Garros motivato e consapevole di poter dire la sua anche qui, ma il suo cammino si ferma in semifinale contro Novak Djokovic dopo una partita epica finita per 6-1 al quinto dopo aver rimontato due set di svantaggio al numero 1 del mondo.
Il 2016
Dal 2015 a quest’anno sono cambiate tantissime cose: Murray è riuscito a sconfiggere il serbo in finale a Roma diventando il primo britannico a conquistare il torneo ed ha battuto ancora una volta Nadal a Madrid. E’ l’uomo da battere? Il record di Murray sul rosso dal 2015 ad oggi parla chiaro, con 29 vittorie a fronte di sole 3 sconfitte, contro Djokovic al Roland Garros del 2015, contro Nadal quest’anno a Monte Carlo e contro Djokovic in finale a Madrid 2016. Oltre a questi due colossi del circuito c’è da considerare anche la vittoria al Roland Garros dell’anno scorso contro un mastino ed uno specialista della terra come David Ferrer ed anche il successo in semifinale a Madrid 2015 contro il giapponese Kei Nishikori il quale difendeva una finale lì.
Nadal e Djokovic
Nadal e Djokovic – Il britannico però prima di poter alzare al cielo di Parigi la coppa dei moschettieri, dovrà vedersela contro due cannibali assetati di vittoria come Rafael Nadal, a caccia del suo decimo Roland Garros, e Novak Djokovic che cerca quel tanto desiderato trofeo parigino per completare il Career Grand Slam. I risultati di quest’anno hanno dimostrato che Murray può giocarsela alla pari con entrambi e sconfiggerli anche senza alcun patema, ma i tornei al meglio dei 5 set sono il terreno preferito da Rafa il quale basa le sue possibilità di vittoria sulla resistenza e sul far stancare il più possibile l’avversario. Murray ultimamente sembra più paziente e concentrato, sa aspettare l’avversario a fondo campo e sferrare il colpo decisivo al momento giusto: potrebbe essere questa l’arma giusta. Contro il serbo invece Murray deve fare quello che ha fatto a Roma, ossia anticipare le sue mosse e cercare di non perdere la calma nei momenti cruciali dell’incontro. Un nome da non dimenticare è quello di Stan Wawrinka, il quale qui difende il titolo dopo un torneo strepitoso giocato l’anno scorso. Certo sarà difficile ripetere l’impresa dell’anno scorso per lo svizzero, però ricordiamo che negli ultimi anni quando è arrivato in finale non ha mai perso.
In questo momento Murray dopo Djokovic è il giocatore più in forma del circuito: il divario è minimo e, dopo tante occasioni perse, Djokovic potrebbe sentire la pressione di non riuscire a vincere lo slam parigino e Murray deve approfittare di questa situazione per mettere le mani sul titolo.
Lino Di Bonito