Una delle notizie che hanno caratterizzato le ultime settimane è stata senza dubbio la separazione avvenuta tra Rafa e Toni Nadal, i quali, dall’anno prossimo, non collaboreranno più, interrompendo dunque un rapporto durato ben 28 anni, fin da quando Rafa era un bambino e prese per la prima volta in mano una racchetta.
UNA COPPIA VINCENTE- Sembrava impossibile, invece è la realtà: Toni Nadal non sarà più il coach di Rafa. Toni è stato al suo fianco nei momenti più belli, 14 slam, ma anche nei più brutti, ad esempio vari infortuni che lo hanno un po’ limitato negli ultimi anni, magari impedendogli di vincere uno slam ed è stato come un padre per lui, di fatto prendendo tutte le decisioni più importanti; inoltre, lo zio è riuscito, nonostante l’incredibile fama conquistata, a trasmettere un’umiltà non indifferente a suo nipote, ad esempio facendogli spazzare il campo a fine allenamento. Da due anni a questa parte, però, Rafa ha intrapreso una discesa, soprattutto dal punto di vista mentale, alimentata dall’assenza di tranquillità, che ora sta cercando di ritrovare grazie a Moya, e lo zio sembra non dargli più quel qualcosa che ha portato Nadal ai vertici delle classifiche. Zio Toni, infine, ha confessato al sito Tennisitaliano.it che, prima con l’avvento di Carlos Costa e poi con quello del padre di Rafa, lui ha avuto sempre meno possibilità di decisione e probabilmente la sua paura più grande è stata quella di non poter decidere più nulla in un prossimo futuro. Dopo questa rottura, Toni si occuperà dell’accademia di Manacor, dove sono presenti molto giovani, e questo evento può essere definito “sismico” per quanto riguarda la carriera di Nadal.
E’ DAVVERO LA SCELTA GIUSTA?- Molte persone si chiedono se questa sia la scelta più intelligente per entrambi: per quanto riguarda lo zio, sarebbe importante capire quanto sia voluta da parte sua questa separazione, poichè, nel caso Toni avesse voluto tirarsi indietro, approfittando anche dell’arrivo di Moya, avrebbe fatto molto bene a non portare avanti un lavoro controvoglia, ma preferendo un’alternativa più stimolante dato che andrà ad occuparsi dei ragazzi dell’accademia a Manacor; al contrario sarebbe stato un peccato porre fine in questo modo ad una relazione durata nel tempo, senza la volontà effettiva di uno dei due. Per quanto riguarda, invece, lo spagnolo, questo cambiamento radicale è un po’ un’incognita: da un lato, perderà quella quotidianità che ha avuto per anni con lo zio, il quale avrebbe potuto aiutarlo in determinati momenti, anche sul profilo personale; dall’altro lato Rafa si affida a persone molto in gamba che potrebbero dargli, sotto vari punti di vista, più di quanto avrebbe potuto Toni, ad esempio Carlos Moya, avendo una prospettiva da ex giocatore, potrà garantirgli una maggiore tranquillità, che Nadal sta ricercando da anni. Probabilmente per intendere la riuscita di questa scelta, bisognerà attendere un po’ di tempo, ed inoltre sarà interessante scoprire se quest’imminente rottura potrà in qualche modo influenzare la stagione di Rafa, la quale verrà condizionata in gran parte dal Roland Garros, un torneo che lo spagnolo non riesce a portare a casa dal 2014. L’unica cosa certa è che tutto il tennis dovrà fare a meno di quel cappellino da baseball basso sulla fronte, presente in tutti i tornei e sempre insieme a Rafa, sin dall’inizio della carriera di quest’ultimo, il quale, dovrà godersi a pieno questo suo ultimo anno insieme a zio Toni cercando di vincere qualcosa di molto importante per “chiudere in bellezza” una storia bellissima.