Rublev, Cilic, Rune e Ruud: una finale per quattro

Gli occhi del mondo del tennis sono ancora puntati sulla battaglia andata in scena ieri sera, che si è conclusa con il successo numero 110 (su 113 partite giocate!) di Sua Maestà Rafa Nadal nel suo Palazzo Reale – il Philippe Chatrier. Il match con Novak Djokovic, nonostante il blasone, valeva soltanto l’accesso alla semifinale contro Sascha Zverev. Per conquistare la sua quattordicesima Coppa dei Moschettieri, il maiorchino dovrà quindi superare un avversario talmente in forma da battere colui che sembrava imbattibile, la macchina infernale Carlitos Alcaraz.

È vero che nel tennis si ragiona una partita alla volta, ma la storia di Nadal parla chiaro. Per batterlo a Parigi serve un’impresa, riuscita finora soltanto allo stesso Djokovic e al miracoloso Robin Soderling nel 2009.

Il tedesco, nella semifinale di venerdì, potrebbe replicare le gesta dello svedese che per primo si macchiò di regicidio sui campi d’Auteuil: sarebbe sorprendente, ma non sconvolgente come allora. Zverev, infatti, è un giocatore affermato e in odor di Slam da anni; è cosa nota, ha tutte le carte in regola per vincere.

Tra il vincitore di questa sfida e il titolo, però, c’è da giocare una finale. La giornata di oggi ci aiuterà a capire chi potrà andare a occupare l’altro posto, rimasto senza padrone dopo l’uscita di scena di Tsitsipas e Sinner.       

L’altroieri, riepilogando gli avvenimenti della prima settimana dello Slam parigino, ho intitolato il mio pezzo “La prima settimana del Roland Garros ha premiato i più forti”. La seconda settimana mi ha prontamente smentito, almeno nella parte inferiore del tabellone. Là sotto, infatti, non ci sono più certezze. 

TRE NOMI NUOVI, E MARIN CILIC. CHI È FAVORITO?

Marin Cilic vs Andrey Rublev – Photo Credits: Getty Images

Mentre nel ricco e prestigioso nord si sono sfidati giocatori indiscutibilmente tra i migliori – sia della storia del tennis come Nadal e Djokovic, che del presente e futuro di questo sport come Zverev e Alcaraz – il sud ha come protagonisti nomi inattesi, forse anche un po’ fuori luogo. 

Marin Cilić nei quarti di uno Slam, infatti, sembra un flashback; Holger Rune un flash-forward. Il classe ’88 aveva dichiarato già nel 2020, suo peggior anno in carriera, di non aver ancora trovato il suo massimo livello di gioco. Sembrava una sparata, soprattutto dopo l’exploit newyorkese del 2014, ma la stesa rifilata a Medvedev evidenzia forse un fondo di verità nelle parole dell’ex numero 3 ATP. 

Pochi pensavano che il diciannovenne danese, a differenza del suo coetaneo di Murcia, fosse già pronto a palcoscenici del genere. Il talento di Rune è noto da anni, ma centrare i quarti alla prima partecipazione al Roland Garros è impresa non da poco: tanto più se questo risultato arriva da una vittoria contro Stefanos Tsitsipas, favorito indiscusso per conquistare la sua seconda finale consecutiva. Il giovane Holger, invece, non era d’accordo e la sua prestazione monstre, aiutata da uno Tsitsipas piuttosto opaco, lo ha condotto a una sfida tutta scandinava con Casper Ruud.

Nella sfida tra scandinavi, il numero 8 del ranking gode dei favori del pronostico. Rune, nei tre precedenti in archivio tra i due, non è mai riuscito a strappare un set al norvegese. La consapevolezza acquisita dal NextGen di Copenhagen, però, potrebbe ribaltare ogni previsione: la potenza dei fondamentali e le micidiali variazioni del giovane Holger, infatti, potrebbero creare più di qualche difficoltà al solido Ruud, le cui rotazioni potrebbero patire l’umidità della notte parigina.

Altro nome nuovo a livello di semifinali Slam sarebbe quello di Andrey Rublev, che ha beneficiato del ritiro di Jannik Sinner per andarsi a giocare il suo secondo quarto di finale al Roland Garros. Affronterà nel primo pomeriggio Marin Cilic, che come detto in precedenza, lunedì ha letteralmente spazzato via il probabile futuro numero 1 al mondo Daniil Medvedev. Il nativo di Medjugorje, unico campione Slam nella parte bassa del tabellone, sembra tornato finalmente al top della condizione: il russo, dato per favorito dai bookmakers, dovrà a mio avviso sfoderare una grande prestazione per avere ragione del croato di origine bosniaca.

Comunque vada, uno dei due finalisti sarà nettamente sfavorito sull’altro. L’unica certezza è che ci sarà un nome nuovo nell’albo dei finalisti della massima competizione tennistica giocata su terra battuta. L’affidabile Casper Ruud parte forse leggermente avanti a tutti, ma in questo tabellone le sorprese sono sempre dietro l’angolo: ne vedremo delle belle. 

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