Rublev non dimentica l’esclusione da Wimbledon. Lo sfogo

Il russo, numero 8 del ranking ATP, è stato intervistato dallo youtuber Vitja Kravchenko insieme alla collega Daria Kasatkina. «Il tennis è la mia vita. Vorrei tornare a giocare le Olimpiadi»

È un Andrey Rublev schietto e (comprensibilmente) amareggiato quello che emerge dalla doppia intervista, pubblicata ieri su YouTube, fatta da Vitya Kravchenko a lui e Daria Kasatkina – recente semifinalista del Roland Garros che proprio in questo video ha reso pubblica la propria omosessualità. 

Nel corso di una sessione di allenamento tenuta dai due presso la 4Slam Academy di Barcellona, lo youtuber russo ha seguito i due atleti per mostrare com’è strutturata la giornata tipo di un tennista di altissimo livello. Questo il contesto nel quale Andrey e Daria si sono lasciati andare a commenti che vanno ben oltre lo sport.

«Mi è stato impedito di giocare Wimbledon» – racconta Rublev – «Ognuno di noi lavora il più possibile e partecipa agli altri tornei solo per accedere ai tornei dello Slam, mostrando di cosa si è capaci. Ovviamente ero frustrato, tutto quello che guadagno lo investo nella mia carriera, e poi mi viene impedito di fare il mio lavoro».

Rublev Mubadala WTC 2021

«Ho provato a offrire soluzioni che potessero facilitare la situazione in maniera diplomatica. Giocare in doppio misto con un’atleta ucraina, non presentarsi alla premiazione… Volevamo far vedere che non c’è guerra nel tennis. Come giocatore, posso offrire un messaggio positivo dal campo. Tuttavia, ho continuato a ricevere la stessa risposta: il governo russo userà i vostri risultati come propaganda».

Quando, un po’ per provocazione, Kravchenko gli chiede se avrebbe dovuto bruciare il suo passaporto russo per giocare Wimbledon, Rublev risponde che sarebbe stato l’unico comportamento accettabile per la direzione del torneo inglese. «Se dovessero bandire completamente noi russi da ogni torneo, decidendo di continuare la mia carriera, potrebbe essere una soluzione. Il tennis è la mia vita. Vorrei tornare a giocare le Olimpiadi, ci spero ancora».

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