Tennys Sandgren mercoledì 13 gennaio era presente su uno dei voli charter diretti a Melbourne per disputare gli Australian Open, prima prova del Grande Slam, nonostante il tampone effettuato lunedì 11 avesse dato esito positivo. Subito sembrava che Sandgren dovesse essere interdetto dal partire alla volta dell’Australia col volo charter, con l’eventualità di aspettare il 14, ovvero il giorno subito dopo, previo esecuzione di un tampone di controllo ulteriore. Poi invece il tennista americano è stato considerato “non contagioso” dalle autorità sanitarie australiane che hanno esaminato attentamente il suo fascicolo. Lo scorso 26 novembre era risultato positivo al Covid-19, ma il giocatore ha assicurato di essere totalmente guarito e di non presentare alcun sintomo particolare.
Attraverso un comunicato ufficiale diramato poche ore dalla partenza di Sandgren, Tennis Australia ha cercato di spiegare al meglio la situazione che appariva subito complessa: “I giocatori possono entrare in Australia solo dopo un tampone negativo oppure con il permesso di viaggiare in qualità di caso da considerarsi guarito a completa discrezione delle autorità del governo australiano. Chi è risultato positivo, dovrà fornire dettagliate informazioni mediche per essere considerato guarito e non più contagioso. Nel caso di Tennys Sandgren, che ha dichiarato di essere risultato positivo a novembre, le massime autorità sanitarie dello stato del Victoria hanno esaminato la sua cartella clinica e al termine delle valutazioni è stata determinata la presenza di residui virali di una precedente infezione. Perciò gli è stato dato il permesso di salire sull’aereo. Nessuno potrà viaggiare senza la prova di un test negativo o senza questa speciale delibera delle autorità, che certificano la non contagiosità”.
Arrivato a destinazione Sandgren, come previsto dal rigidissimo protocollo previsto in preparazione degli Australian Open, sta osservando i 14 giorni di quarantena e inizierà ad allenersi solo dopo aver fatto registrare un tampone negativo. Tutto ciò perché alcuni passeggeri sono risultati positivi al Covid-19 su tre dei 17 voli che hanno trasportato i giocatori e il loro entourage e Tennys Sandgren faceva parte dei 72 tennisti che si trovavano a bordo. Come da regolamento, non potrà allenarsi prima dello scadere dei 15 giorni previsti per prevenire la diffusione del contagio.
Sandgren ha avuto occasione di parlare della controversa vicenda intervistato dal quotidiano australiano “The Age“ e ha spiegato: “Le persone pensavano che stessi infrangendo le regole, ma in realtà Tennis Australia era tenuta a dare delle spiegazioni, non io. Non ho capito la polemica che si è generata intorno a questo fatto, Tennis Australia sapeva che avevo avuto il Covid-19 a novembre e tutti i medici negli Stati Uniti mi avevano consigliato di non eseguire un tampone molecolare. Ormai avevo sconfitto il virus e non potevo contagiare nessuno. Non ho capito niente di tutto quello che è successo, di tutte le polemiche che sono state fatte”.
Il giocatore a stelle e strisce si sofferma poi sulla sua attuale condizione di dover rispettare una quarantena più restrittiva rispetto ai colleghi saliti a bordo degli aerei che non comprendevano persone contagiare dal virus e afferma: “Non c’è niente che io possa fare per cambiare la situazione. Deve essere gestito tutto nel miglior modo possibile. Ci sono persone fortunate a Melbourne che possono lasciare la stanza per cinque ore al giorno ed allenarsi e altri come me che non possono farlo. Ovviamente è una situazione difficile da accettare ben consci che gli altri tennisti arriveranno in condizioni più favorevoli al torneo. Ma siamo tutti d’accordo sull’importanza di rispettare prioritariamente la comunità e di tutelare la salute delle persone” ha concluso Tennys Sandgren.