Fabrice Santoro, intervistato nei giorni scorsi a Melbourne, ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti riguardo Roger Federer, esaltando le sue grandi doti e l’immensa carriera che è riuscito ad ottenere fino ad ora. Inoltre nel corso dell’intervista si è lasciato trascinare ad alcuni ricordi che lo legano nelle sfide contro il maestro svizzero.
“NESSUNO COME LUI” – Il france n’è certo e lo ha ribadito anche più volte, nessuno sarà come l’elvetico: “Nessuno può aspettarsi che qualcun altro riesca a fare una cosa del genere. L’ho visto crescere come giocatore, ma anche come uomo e sportivo. Ho visto crescere di anno in anno le sue ambizioni, ma anche la sua educazione… Cerchiamo sempre di confrontare i campioni uno con l’altro, ma lui è unico. Gioca in modo fantastico, ma non penso che sia questo il motivo principale del suo successo.”
L’AMORE PER IL TENNIS – Un’altra delle caratteristiche esaltate dal transalpino è l’amore e la dedizione che Federer dimostrate nei confronti di questo sport: “Lui ama il tennis, conosce profondamente il gioco. Quando parlo con lui negli spogliatoi non ho la sensazione di parlare con un uomo di 36 anni. Quando scende in campo per giocare è ancora fresco, sembra quasi sia la prima volta che gioca un grande match da quanto è felice. Nel tempo ha cambiato la racchetta, ha apportato qualche modifica al suo gioco, ma se siete stanchi non potete vincere i match importanti. Ha la testa di uno di cinquant’anni e le gambe di uno di venticinque, anche se il passaporto dice che di anni ne ha trentasei.”
E SULLE SFIDE… – Nei confronti diretti Federer è nettamente in vantaggio per 9-2, con il tennista di Tahiti che ha vinto il primo precedente a Tolosa nel 1999 e poi successivamente nel 2002 sulla terra di Madrid, subendo poi 8 sconfitte consecutive dal nativo di Basilea. L’ultimo match risale agli Australian Open del 2008, dove Santoro subì una sonora sconfitta, 6-1 6-2 6-0 per l’elvetico. Nell’intervista il francese ha anche ricordato: “Ne abbiamo parlato proprio qualche giorno fa – gli ho detto che ci siamo conosciuti nel 1998 a Tolosa, lui dice che è accaduto un anno più tardi. In quell’occasione vidi di fronte a me un tennista svizzero dal talento incredibile, aveva 17-18 anni. Ma non mi sarei aspettato che avrebbe avuto una carriera simile”
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Beh come dargli torto