Qualcosa, sembra ribollire dentro i tini della giustizia sportiva. Lentamente ma, sembra ribollire. E’ di qualche gorno fa la notizia che riguardava Oliver Anderson la giovane promessa australiana vincitrice della edizione 2016 degli Australian Open juniores accusato di avere truccato una partita al Challenger di Traralgon. Oggi, invece, la Tennis Integrity Unit comunica la squalifica a vita del trentenne rumeno Alexandru-Danel Carpen.
Alexandru era stato accusato di avere tentato di corrompere un collega per truccare un match nell’ottobre 2013. Best ranking 1008 in singolare e 274 nel doppio il giocatore rumeno aveva ammesso la sua colpevolezza nel 2015. Sono passati altri due anni per la sentenza definitiva, tempo necessario per valutare tutte le circostanze del caso.
La Tennis Integrity Unit è un organo voluto congiuntamente dal Consiglio Slam Grand, dalla Federazione Internazionale di Tennis, dall’ ATP e dalla WTA per promuovere un approccio di tolleranza zero nei confronti della corruzione nel tennis.
CASO AUSTRALIA? La scorsa settimana un altro giocatore era stato sanzionato. Si tratta di Nick Lindahl un giocatore australiano ritiratosi nel 2013. Anche Lindhal, ventotto anni e best ranking in singolo da numero 187 del mondo, è stato accusato di avere cercato di truccare un incontro. L’australiano è stato squalificato per sette anni (nonostante fosse già ritirato dal 2013) e sanzionato con una multa di 35.000$.
Insieme a Lindhal sono stati condannati anche altri due tennisti australiani, anch’essi in qualche maniera coinvolti. Si tratta di Brandon Walkin (22 anni, n°1067 del ranking. 6 mesi di sospensione e 1000$) e Isaac Frost (28 anni, n°1515 del ranking). Che stia scoppiando il bubbone australiano? Forse la giustizia si muove meglio da quelle parti? Patria di galeotti e deportati britannici.