Senza offendere Thomas Berdych, che ha dimostrato un ottimo stato di forma annichilendo nella prima semifinale il lanciatissimo francese Gael Monfils, possiamo tranquillamente ritenere la seconda semifinale del Masters Mille di Montecarlo, quella tra Rafael Nadal e Novak Djokovic, come una finale anticipata del torneo. Gli head to head vedono lo spagnolo in vantaggio per 23 a 19 e l’ultimo confronto tra i due risale alla finale del Roland Garros dello scorso anno quando Rafa si impose in 4 set. Una partita, andata in scena nella città monegasca, che tutti attendevano con molto interesse. Perché per la prima volta in uno scontro diretto sulla terra battuta tra Djokovic e Nadal il favorito era senza dubbio il numero uno serbo che in questa prima parte di stagione ha letteralmente dominato il circuito. Se a questo aggiungiamo che lo spagnolo viene da due mini maratone di oltre due ore ciascuna contro Isner prima e Ferrer dopo, e che deve ancora trovare la giusta e piena confidenza con la sua nuova racchetta, l’esito era davvero facile da prevedere.
Sul 3-3 servizio Djokovic e 15-30 Nadal ci riprova. Con i suoi dritti arrotati imposta lo scambio e butta fuori dal campo il serbo per poi effttuare una smorzata. Nole però recupera e in diagonale chiude forse il più bel punto della partita. Il match a questo punto decolla. Il settimo gioco, in genere quello decisivo di ogni set, è il game più spettacolare. Nadal con un diritto lungolinea devastante si procura una nuova palla break. Ma il serbo la annulla con un altro gran punto che ha visto in sequenza alcuni colpi del repertorio di Nole: diritto incrociato a uscire, palla corta, lob e smash finale. Un game infinito, durato oltre 10 minuti, che vede i due fuoriclasse sfoggiare il loro miglior tennis. I vincenti sono così spettacolari che i due si applaudono a vicenda ad ogni punto. Alla fine è il serbo ad avere la meglio e a portarsi sul 4-3 dopo aver annullato una palla break.
Nel game seguente arrivano due palle break consecutive per il numero 1 del mondo. Nadal si trova sotto 15-40, annulla la prima ma sulla seconda non riesce a ribattere una risposta profonda del serbo e manda a rete il diritto. Break per Nole e parziale di 5 giochi a 1, dopo il 2-0 iniziale dello spagnolo. Djokovic acquista sicurezza e solidità: va a servire per il set, sale 40-0, resiste al ritorno di Nadal e chiude il parziale con una gran prima esterna a 195 km orari al terzo set point: 6-3 in 43 minuti.
Si arriva così al settimo game sul 3-3. Nadal sembra essere tornato in partita e si carica a ogni punto. Ma nel primo game al servizio che apparentemente stava per chiudere in scioltezza, si fa recuperare dal 40-0 fino a concedere una pericolosissima palla break a Nole. Qui il serbo mette alle corde lo spagnolo che però si difende alla grande e con il meglio del suo repertorio conquista un punto insperato. Anche questa volta, il settimo gioco è il più bello e più lungo del set. Dopo 11 minuti e mezzo e alla terza palla break Djokovic conquista il break del 4-3, decisivo per portare a casa la semifinale.
Nadal paga lo sforzo e nel game per allungare il match non ne ha più. Tiene fino al 30-30 ma poi sbaglia un facile diritto e concede il primo match point al serbo. Lo annulla ma serve a poco: al secondo tentativo Djokovic imposta lo scambio e chiude la partita con un gran rovescio incrociato: 6-3 6-3 in un’ora e 38 minuti. Statistiche impressionanti per il numero 1 del mondo: nel secondo set ha servito 16 prime palle su 19 totali ha perso solo due punti con la prima e uno con la seconda. Domani lo aspetta Berdych che probabilmente sta già tremando. FINALE: Djokovic b. Nadal 6-3 6-3