Semifinali doppio maschile: un Murray è in finale

Semifinali del doppio maschile con Tecau e Rojer che battono in cinque set Mergea e Bopanna. Murray e Peers completano l'opera garantendo un britannico in finale, e sconfiggendo i sorpredenti (ma non troppo) Erlich e Petzschsner.

Gli appassionati della nobile (e purtroppo in leggero disarmo) disciplina del doppio possono riternersi soddisfatti per l’esito della prima semifinale, che ha visto la coppia accreditata della quarta testa di serie prevalere al quinto set sulla nona.

J.-J. Rojer/H. Tecau b. R. Bopanna/F. Mergea – 4-6 6-2 6-3 4-6 13-11

L’olandese Jean-Julien Rojer e il rumeno Horia Tecau, una coppia ormai collaudatissima, hanno sconfitto Rohan Bopanna/Florin Mergea per 4-6 6-2 6-3 4-6 13-11. Uno score che ratifica il grandissimo equilibrio in campo, accentuato dalla superficie che limita notevolmente gli scambi da fondo.

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Come spesso accade, il match è girato su pochissimi colpi, ed è stato deciso da un paio di risposte d’incontro davvero ottime i Rojer sul servizio di Mergea. Infatti il doppio rumenoindiano ha spesso rischiato troppo col servizio, collezionando ben 12 doppi falli, ma ottenendo appena il 49 % di punti quando mettevano in campo la seconda palla, cosa che avveniva per il 40 % delle volte. Troppo a questo livello per arrivare a giocare il quinto set con la dovuta tranquillità.
Rojer e Tecau giungono quindi in finale, evento nuovo per l’olandese mentre per il rumeno si tratta del secondo appuntamento con la possibilità di vincere il prestigioso titolo dei Championships, visto che ci aveva già provato nel 2012.

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J. Murray/J. Peers b. J. Erlich/P. Petzschner – 4-6 6-3 6-4 6-2

Nella seconda semifinale, lo scozzese Jamie Murray, fratello maggiore di Andy, e l’australiano John Peers mettono a segno un grande risultato battendo Jonathan Erlich e Philipp Petzschner, coppia di nuova costituzione che ha rappresentato la vera sorpresa del torneo, giungendo fino alla penultimo atto pur non essendo stata accreditata di alcuna testa di serie. La coppia anglo-australiana ha però condotto un buon match, di sostanza, tutto basato sull’intesa e su un tennis percentuale applicato in modo molto diligente, soffrendo un po’ nella prima frazione in cui è Murray a perdere il servizio e a causare il break. Smaltita la pressione per l’occasione ghiotta da cogliere per il giocatore di casa, i due cominciano a giocare con grande acume tattico, incrociando sempre ogni colpo, cercando angoli con poco margine di rischio ma grande efficienza, costringendo Erlich soprattutto, meno mobile, a giocare passanti bassi in posizioni non comode. Altissime percentuali al servizio hanno infine garantito a Murray e Peers di evitare le risposte di Petzschsner, finora molto incisivo nel torneo.

Un Murray è sicuramente in finale a Wimbledon, di sicuro quello meno atteso: e domani? saranno in due?

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