Sinner navigatore nella tempesta. Cobolli trova un muro

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Annullare due set point consecutivi con una tale freddezza, quasi come se nulla fosse, nel momento più complicato della sua carriera, non dentro ma fuori dal campo, è un “dettaglio” che va sottolineato del match odierno di Jannik Sinner. Ancora fresco della notizia del ricorso della WADA sull’assoluzione nel caso doping, il tennista altoatesino supera un altro scoglio, superando Jiri Lehecka con il punteggio di 6-2 7-6 nei quarti di finale dell’ATP 500 di Pechino. Si ferma invece Flavio Cobolli, sconfitto per 6-2 6-4 dalla testa di serie numero 3 Daniil Medvedev. Sinner-Bu (che dopo Musetti elimina anche Rublev) e Alcaraz-Medvedev le semifinali di domani.

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Una partita che sembrava potesse essere gestita dall’inizio alla fine da parte di Sinner, ma che si è complicata. Alla lunga Lehecka non riesce a tenere lo scambio con il numero 1 del mondo, entrambi hanno facilità di gioco, nel colpire la palla, ma Jannik ne ha di più, e ha maggior facilità di accelerare rispetto al suo avversario. Nel secondo set però aumentano le imprecisioni di Sinner, e Lehecka si procura non solo due palle break sul 5-5, ma anche due set point, sul 6-4 del tiebreak. In quel frangente però sta gran parte della differenza tra i due. Sul primo set point, sulla battuta di Lehecka, Jannik approfitta della seconda di servizio del suo avversario, e prende subito in mano lo scambio. Il secondo lo cancella con il suo di servizio. Anche i due punti successivi sono rapidi a favore di Sinner. Sono 4 di fila e la partita è finita.

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Il primo set del match tra Cobolli e Medvedev mente spudoratamente per quanto riguarda il punteggio, ma non per quanto riguarda ciò che si vede in campo. Il romano ha le sue occasioni e le sue palle break, nei primi game del match, ma per vincere un punto serve una fatica inverosimile. Cobolli deve spingere soprattutto con il dritto, ma anche con il rovescio, senza alcuna remore, per spezzare la difesa di Medvedev, ma lo deve fare per 4 o 5 colpi consecutivi, e lo deve fare per almeno due set. Non aiutato, per di più, da un po’ di stanchezza che sembra colpirlo nel secondo set, figlia delle esperienze in Coppa Davis e in Laver Cup. Da qui si spiega la maggior rapidità del match dal 4-2 in favore di Medvedev nel primo parziale in poi.

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