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Sinner, schiaffo alle critiche: batte Alcaraz, è in finale a Pechino contro Medvedev ed è numero 4 del mondo

È stato assalito da molti per aver saltato la Coppa Davis e non aver quindi fatto parte della squadra italiana. Lo ha fatto per concentrarsi sul suo finale di stagione, e, ad oggi, ha avuto ragione. Jannik Sinner batte di nuovo Carlos Alcaraz, questa volta in due set, con il punteggio di 7-6 6-1, ed è in finale nell’ATP 500 di Pechino, dove affronterà Daniil Medvedev, che per 6-4 6-3 ha superato Alexander Zverev. Con questo risultato Sinner è virtualmente numero 4 del mondo, 47 anni dopo eguaglia Adriano Panatta e insieme a quest’ultimo è il secondo tennista italiano di sempre dietro a Nicola Pietrangeli, che raggiunse la posizione numero 3.

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Stoicamente Sinner resiste ad un inizio “prepotente” di Alcaraz e recupera due volte un break di svantaggio, evitando inoltre al suo avversario di portarsi sul 3-0. Jannik, come sempre gli accade contro Carlitos, per tenere testa al suo avversario è costretto ad esprimere il suo massimo potenziale. La velocità della palla dell’altoatesino aumenta, gli errori diminuiscono, ne beneficia la partita, ma, cosa più importante, ne beneficia Sinner. Entrambi sono portati al limite dal gioco che l’altro propone, ed il primo set si decide al tie-break. Qui il gioco e l’intensità di Sinner non calano di un centimetro, mentre quelli di Alcaraz sì, e dopo 1 ora e 11 minuti il primo parziale è di Jannik.

Il numero 2 del mondo accusa il colpo, e l’inizio del secondo set prosegue sulla stessa scia, con Sinner che si porta subito avanti di un break. Nel quarto gioco, sul 2-1 e servizio in suo favore, l’azzurro con un passaggio a vuoto finisce 0-40, ma quel game lo recupera, e lo vince, ed è uno step importantissimo verso il traguardo. Alcaraz è sempre più scoraggiato, Sinner non perderà più un game e chiude il match.

(Photo by PEDRO PARDO/AFP via Getty Images)

Con questo successo Sinner pareggia nel conto degli scontri diretti con il suo rivale spagnolo sul 4-4. Alcaraz rimane, tutto considerato, più forte, ma è ormai chiaro che Jannik sappia come batterlo, e che ne sia capace, e questa vittoria è un altro passettino per raggiungerlo. Come accaduto anche a Miami, superato Alcaraz, ad attendere Jannik in finale c’è Daniil Medvedev, avversario che per il tennista italiano è ancora un tabù, con sei sconfitte su sei precedenti. Il russo ha battuto nell’altra semifinale uno Zverev provato dalle fatiche degli ultimi tornei, prima Chengdu (dove ha vinto il titolo) e poi questo di Pechino. Battere due giocatori di questo livello, ovvero numero 2 e 3 del ranking mondiale, a maggior ragione in due giorni consecutivi, resta un passo che Sinner non ha ancora compiuto. Viste le energie spese negli ultimi match da Jannik, sarà un’impresa ancora più ardua, ma c’è una prima volta per tutto.

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Jacopo Canonico

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