Diciamo le cose come stanno: questo articolo potrebbe essere lo stesso da una quindicina d’anni a questa parte, salvo alcuni aggiustamenti, ma il succo è sempre quello e la domanda è sempre la stessa: qualcuno può impedire a Rafael Nadal di fare man bassa nei prossimi tornei ed in particolare al Roland Garros?
Ogni anno ad aprile (tranne l’anno scorso dove il discorso fu spostato a settembre causa virus), alla vigilia del Master 1000 di Montecarlo che sancisce l’inizio della vera stagione sulla terra rosa, siamo qui a chiederci le stesse cose ed ogni anno, salvo rare eccezioni, è sempre andato tutto come previsto.
Dal 2005 su questa superficie non ce n’è per nessuno. A meno di infortuni vince praticamente sempre Rafael Nadal: 13 Roland Garros vinti, 25 master 1000 vinti (11 Montecarlo,9 Roma), 11 Barcellona e un eloquente e sconfortante (per i suoi avversari) score di 100 vittorie e 2 sconfitte totali al Roland Garros.
La superiorità di Nadal sul rosso è schiacciante e solo qualche volta un Djokovic stellare o un Thiem in formissima sono riusciti a competere e a batterlo, ma praticamente mai a Parigi 3 set su 5. Basti pensare che negli ultimi quattro Roland Garros vinti consecutivamente lo spagnolo ha perso la miseria di tre set. In parole povere ha dominato ed è riuscito a dominare pure l’ultimo Roland Garros giocato sei mesi fa, in ottobre, nonostante le condizioni fredde che, a detti di tutti gli esperti, avrebbero dovuto sfavorirlo.
Rafa quest’anno si è visto poco per colpa soprattutto di alcuni fastidi fisici. L’unico torneo giocato è stato l’Australian Open dove è arrivato ai quarti perdendo un match lottato contro Tsitsipas. Poi i forfait di Rotterdam e di Miami, ma l’impressione è che sia tutto calibrato per arrivare al top della forma a Parigi. Chiaramente gli anni passano e tra poco saranno 35, ma battere Nadal sulla terra è e sarà sempre una delle imprese più impossibili dello sport contemporaneo.
Quali gli sfidanti più accreditati?
Sempre quelli: Novak Djokovic e Dominic Thiem su tutti. Il serbo è uno dei due che è stato capace di sconfiggere il maiorchino a Roland Garros. Correva l’anno 2015 e in quarti di finale vinse l’attuale numero 1 del mondo. Era l’hannus horribilis di Nadal, l’anno delle 20 sconfitte stagionali. Djokovic non gioca dagli Australian Open e per essere precisi dalla finale vinta il 21 febbraio su Medvedev. Che possa essere l’avversario principale è probabile, ma serve il miglior Djokovic.
Diversi dubbi aleggiano attorno a Dominic Thiem che non sarà presente a Montecarlo per colpa di un imprecisato problema al piede. L’austriaco in questo inizio di 2021 è sembrato abbastanza appannato. Il due volte finalista a Parigi nel 2018 e 2019 certamente è da indicare come terzo favorito. Molti sostengono che quando Nadal smetterà di vincere sul rosso arriverà il suo turno, per il momento a 27 anni e mezzo non ha ancora vinto neppure un 1000 su questa superficie. Che possa essere l’anno buono? Molto difficile.
Daniil Medvedev numero 2 del mondo rischia di creare dei tabelloni sbilanciati perché su terra non vale la sua classifica. Basti pensare che finora non ha mai vinto una partita al Roland Garros in quattro apparizioni. Qualche risultato qua e là è riuscito a farlo, vedi una semifinale a Montecarlo ed una finale a Barcellona. Per tipologia di giocatore però sembra essere poco adatto a questa superficie con i suoi colpi piatti che si appoggiano a quelli dell’avversario. Sicuramente il russo è chiamato a risultati miglior, ma difficilmente potrà essere una minaccia per le vittorie pesanti. Oltretutto Medvdev sembra aver accusato molto la netta sconfitta in finale agli Australian Open contro Djokovic.
Possibili outsider?
Al di là dei vari Zverev, Tsitsipas, Rublev e Schwartzmann che poi outsider non sono, il giocatore fuori dai primissimi da tenere d’occhio sarà Jannik Sinner. Inutile fare maniavantismi perchè le aspettative sono alte. Il ragazzo di Sesto Pusteria è ormai ha tutti gli effetti il numero 1 italiano in pectore, con buona pace di Berrettini che gli è davanti solo in virtù dei risultati di due anni fa e di Fognini a cui a breve rischiano di uscire parecchi punti della vittoria a Montecarlo 2019.
Già lo scorso ottobre abbiamo visto quello che è stato capace di fare con i quarti al Roland Garros dove per due set ha giocato alla pari con un certo Nadal. Non sarà facile perché il sudtirolese è sicuramente più adatto ai campi rapidi, ma ci fidiamo di Riccaro Piatti che qualche giorno fa ha detto: “Secondo me Jannik è un ottimo giocatore da terra battuta perché è capace di produrre forza e velocità anche sulla superficie lenta, cosa molto difficile, e ha più tempo. A Parigi lo scorso ottobre era quello che tirava più forte sia di diritto che di rovescio. Giocare sul rosso è ottima perché lo aiuta a capire che deve usare le rotazioni”.
Gli italiani?
Mai abbiamo avuto una pattuglia così nutrita sia nei master 1000 che negli slam. A Parigi avremo dieci giocatori che entreranno direttamente in tabellone, solo 3-4 anni fa era una cosa impensabile. Occhi puntati su Matteo Berrettini a cui bisogna augurare di essere in salute visto che gli acciacchi fisici si stanno susseguendo in maniera preoccupante e occhi puntati pure su Fabio Fognini a cui si chiederà qualche colpo di prestigio. Speranze riposte anche in Lorenzo Sonego che lo scorso ottobre giocò un ottimo Roland Garros arrivando in ottavi. Grande interesse poi su Lorenzo Musetti. A 19 anni farà l’esordio negli slam a Parigi essendo entrato nei 100 e quindi evitando le forche caudine delle qualificazione che erano state fatali a Melbourne.
Ricapitolando: Nadal parte davanti a tutti ed è il favorito soprattutto a Parigi. Un titolo che sarebbe il 21esimo negli slam e che vorrebbe dire record staccando Federer fermo a 20. Gli sfidanti ci sono e saranno agguerriti, gli italiani possono essere protagonisti. A noi non ci resta che aspettare e goderci lo spettacolo.