Stefanos Tsitsipas e l’importanza di avere uno psicologo al proprio fianco

Fresco del trionfo nel Torneo di Montecarlo arrivato in maniera abbastanza inattesa, Stefanos Tsitsipas “svela” uno dei suoi segreti che lo stanno aiutando a tornare al top del tennis mondiale. Un talento indiscusso, vincitore anche delle Finals 2019 che ha però vissuto un 2020 con più ombre che luci, in recessione rispetto alle tante aspettative. Una personalità altalenante, a vote complicata ma che se incanalata sui giusti binari può essere una valore aggiunto e non un freno. A tirar fuori questo lato di Stafonsos ci sta pensando Costas Pergantis, uno psicologo, ed i risultati sembra stiano arrivando.
In un’interessante intervista rilasciata a sdna.gr, lo psicologo greco ha raccontato quanto sia importante per uno sportivo avere un sostegno di questo tipo “Il mio ruolo è quello di essere una sorta di allenatore mentale e spirituale, qualcuno che lo aiuti a dispiegare tutto il suo potenziale, ma anche a ritrovare equilibrio. Siamo abituati a lavorare sul fisico, ma molti non lo capiscono che la mente è qualcosa che deve essere addestrata allo stesso modo”.


Il torneo di Miami è stato un momento difficile (sconfitta a sorpresa contro il poi vincitore Hurkacz) e Pergantis ha raccontato il lavoro fatto per portare Tsitsipas al trionfo di Montecalro.
“Abbiamo iniziato a lavorare più assiduamente dopo la sua sconfitta a Miami, dove aveva una partita che avrebbe dovuto vincere contro Hurkacz. La pressione che hanno questi campioni è uno degli aspetti più difficili da governare, soprattutto se si è considerati dei predestinati come Stefanos. Fin da bambino è stato un punto di riferimento in Grecia, ma ha avuto tante difficoltà sentendosi obbligato a vincere ogni partita . Appena è tornato da Miami abbiamo iniziato a lavorare con lui, abbiamo parlato tutte le sere e si è confidato. È un ragazzo spettacolare, pieno di energia, un vulcano in eruzione, quindi ha bisogno di controllare tutta quella forza. Gli ho insegnato a respirare, qualche trucco per ritrovare la calma e incanalare tutta quella forza, elemento fondamentale in uno sport psicologico come il tennis. Sono molto orgoglioso di vedere che il mio lavoro sta dando risultati e che lui lo riconosca”.
L’incontro tra Tsitsipas e Pergantis è avvenuto quando Stefanos aveva solo 12 anni. “Il giorno in cui l’ho incontrato per la prima volta mi ha detto che voleva essere il numero 1 al mondo-conclude lo psicologo-e che non si sarebbe accontentato di essere qualcosa in meno. Oggi non siamo così lontani da quel sogno”.

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