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Stefanos Tsitsipas, “l’eroe” greco nell’Olimpo del tennis

Il nuovo baby fenomeno del tennis mondiale è un personaggio piuttosto interessante che ho avuto il piacere di veder giocare sui campi del Foro Italico dove perse al secondo turno da un Del Potro in grande spolvero, strappando gli applausi del pubblico romano e gli autografi degli appassionati più giovani che lo attendevano trepidanti nonostante la sconfitta.

Nelle sue vene scorre sangue misto, greco da parte del padre e russo da parte della madre ma lui si sente ellenico al 100% e mai ha pensato di sposare la causa di una federazione più potente come quella russa, una strada che probabilmente sarebbe stata ben più agevole.

AD 11 ANNI DECIDE CHE IL TENNIS SAREBBE STATA LA SUA VITA Entrambi tennisti (la madre Julia Salnikova fu giocatrice di Fed Cup n.d.r.), furono proprio i genitori a mettergli la racchetta in mano per la prima volta, alla tenera età di 3 anni fino a quando undicenne Stefanos si svegliò in piena notte per andare dal papà a dirgli che da grande avrebbe fatto il tennista: “papà devo dirti qualcosa: voglio diventare un giocatore di tennis, mi piace la competizione, mi piace la sfida”.

Appare subito un predestinato, protagonista di un’eccellente carriera juniores che lo vede trionfare al trofeo Buonfiglio, semifinalista a Wimbledon e campione di doppio sempre nei Championship. I risultati giovanili però sono spesso solo una pericolosa illusione ma Stefanos ha rotto il ghiaccio brillantemente anche nel circuito maggiore, dove ha vinto i suoi primi match negli Slam ed ha dimostrato di saper giocare anche sul rosso (finalista a Barcellona battuto da Nadal) ma la sua superficie preferita resta l’erba, dove il suo gioco si esalta maggiormente.

Il 19enne nativo di Atene predilige gli scambi veloci ed il gioco di volo, ha un dritto potente, un’ottima prima di servizio ed un incisivo rovescio ad un mano. Gioca spesso in attacco, non gli piace aspettare troppo l’avversario e preferisce prendere l’iniziativa. Il suo è un tennis di altri tempi, controcorrente a quello tutta corsa e potenza tipico dell’era moderna.

UN FUTURO TUTTO DA SCRIVERE La sua chioma bionda e lunga, che in campo è solito fermare con una fascia, lo fanno assomigliare all’Achille omerico e proprio come l’eroe greco Stefanos è pronto a gettarsi nella battaglia per prendersi il futuro nell’Olimpo del tennis.

Stefanos a Barcellona nel giorno della finale persa contro Nadal.
Lorenza Paolucci

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