Tennis e razzismo: un binomio assolutamente da evitare

Spesso in uno sport così nobile come il tennis si vedono scene di razzismo che nessuno tra il pubblico e gli appassionati vorrebbe accadesse. Al termine del match in molti giustificano queste azioni affermando di essersi fatti prendere dalla rabbia o dall'euforia dell'incontro, ma la verità è che queste offese sono anche frutto di una cattiva educazione nelle accademie dove sono stati istruiti ed allenati. Tennis Circus ha analizzato gli eventi razzismi più clamorosi nella storia tennistica.

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Nonostante oggi Lleyton Hewitt sia uno degli sportivi più amati e rispettati in Australia e non, in passato, quand’era ancora un teenager, era noto per alcuni comportamenti antisportivi e scorretti nei confronti degli avversari. Uno di questi è accaduto durante gli US Open del 2001, dove il tennista australiano insinuò una cospirazione tra il giudice di linea e James Blake. Il nativo di Adelaide affermò che essendo entrambi “neri” l’americano veniva aiutato durante l’incontro. Al termine del match, in conferenza stampa, Hewitt negò tutto ma quello passò alla storia come uno dei più tristi momenti del tennis.

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