La lotta ai match truccati nel tennis professionistico miete altre vittime, stavolta in Spagna. La Polizia locale ha smascherato una banda che avrebbe truccato incontri di tornei Challenger ITF e Futures. In manette sono finite 15 persone, mentre altre 68 sono indagate, tra cui un giocatore che ha preso parte all’ultimo Us Open.
Secondo quanto riportato in un comunicato, la Guardia Civil, corpo di gendarmeria spagnolo, ha reso noto che l’organizzazione avrebbe corrotto diversi tennisti per combinare partite nei tornei di livello più basso del tennis professionistico, dove i giovani giocatori cominciano a guadagnare punti e denaro prima del grande salto nel circuito maggiore. Scattata a ottobre su segnalazione della Tennis Integrity Unit, organismo internazionale anticorruzione, ma resa pubblica solo nella giornata di ieri, l'”Operacion Bitures” ha visto coinvolte 83 persone, di cui 28 professionisti. Tra i soggetti trattenuti anche il 36enne Marc Fornell, ex n. 167 del mondo in doppio, ritenuto il capo della banda. Tra gli indgati, invece, spunta un tennista che ha partecipato all’ultimo Slam della stagione appena trascorsa.
Europol fa sapere che “i sospetti hanno corrotto giocatori professionisti per garantirsi risultati predeterminati e hanno utilizzato profili di migliaia di cittadini per scommettere“. I membri dell’organizzazione sono per lo più armeni e, stando alle dichiarazioni di una portavoce della Guardia Civil, sono stati arrestati coloro che “hanno assistito alle partite per assicurarsi che i tennisti rispettassero quanto precedentemente concordato e hanno dato ordini agli altri membri del gruppo di portare avanti le scommesse piazzate a livello nazionale e internazionale“.