Thiem rinuncia a Montecarlo e si prepara alla svolta definitiva

Dopo il finale di stagione in crescendo è lecito aspettarsi da Dominic Thiem il grande passo nel 2020: la vittoria di uno Slam già sfiorata diverse volte
Dominic Thiem

Dominic Thiem, con il finale di stagione di altissimo livello che ha disputato, sembra essere arrivato alla maturità tennistica. Cosa aspettarsi dall’austriaco nel 2020? Thiem è un classe ’93, quindi più avanti nel percorso rispetto ai NextGen sempre più delle realtà nel circuito. Arrivato alla soglia dei 27 anni, ormai gli si chiede che passi allo step superiore, quello di una vittoria Slam.

Se pensiamo all’austriaco che trionfa in un Major, non possiamo non pensare alla terra battuta, non possiamo non pensare al Roland Garros. Da diverse stagioni ormai è il numero 2 del mondo su questa superficie, “il numero 1 degli umani”, dietro a Rafael Nadal. Lo spagnolo però nella stagione ormai vicina all’inizio, andrà per i 34 anni, e in queste ultime stagioni Dominic Thiem è stato l’unico giocatore a batterlo costantemente una volta all’anno, sulla terra battuta. Nel 2017 a Roma, nel 2018 a Madrid, e nell’ultima stagione a Barcellona. Ben due volte a casa dello spagnolo.

Dominic Thiem
Dominic Thiem

La costante, però, è sempre stata il rendimento dell’austriaco nello Slam parigino, dove arrivato sì sempre in fondo, ma privo di energie sufficienti per poter competere per il titolo e si è fermato sempre contro il muro maiorchino: nel 2017 in semifinale e negli ultimi 2 anni in finale. Nessuna vergogna, intendiamoci. Perdere dal 12 volte campione di Parigi, è quasi una regola negli ultimi 14 anni. Nell’ultimo precedente però, Thiem sembrava non appena vinto il secondo set, poter mettere a serio rischio la corona di Nadal, prima di crollare fisicamente nel terzo e nel quarto parziale (complici anche le piogge degli ultimi giorni, che hanno costretto Thiem a giocare per più giorni consecutivi).

Non è un segreto, però, che la critica che gli esperti del settore hanno sempre mosso verso l’austriaco, sia l’organizzazione e la gestione dei tornei, e quindi delle energie. Dominic ha sempre detto “per me non c’è miglior allenamento di una partita ufficiale”, e di conseguenza seguendo questo ragionamento, ha giocato una quantità di tornei disarmante. Nel 2020, però, sembra aver cambiato. Qui forse si capisce che la svolta ci potrà essere, perché Thiem si sente vicino a Nadal e inizia a gestire le energie per provare ad essere al 100% nell’eventuale sfida parigina col Re del rosso. Spicca, infatti, la rinuncia all’ATP 1000 di Montecarlo, torneo che per altro storicamente è sempre stato il peggiore in termini di risultati tra i 1000 precedenti al Roland Garros. Colui che si sente un top player, è colui che iniziare a dosare le proprie energie, perché si sente pronto per vincere.

Dominic Thiem
Dominic Thiem con il trofeo di Indian Wells

Non dimentichiamoci, però, che Thiem sembra aver trovato la quadratura del cerchio anche sul veloce, con risultati straordinari non solo ad inizio 2019, (vittoria ad Indian Wells in finale su Federer) ma soprattutto a fine stagione (dove solitamente ci arrivava anche lì, senza energie) con un’incredibile continuità di risultati culminata alle ATP Finals, dove ha ceduto in finale per pochi punti, 7-6 al terzo, contro un grandissimo Tsitsipas. Tutto questo dopo aver sconfitto Roger Federer e Novak Djokovic nel girone. L’austriaco sembra davvero essere a centimetri dal diventare ufficialmente un top player, e nella stagione che lo porta ad essere un 27enne, e con i Big che inevitabilmente hanno tutti un anno in più, chissà che non ci arrivi davvero.

Di Paolo Cerbai

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