Il secondo semifinalista, che se la dovrà vedere contro Andy Murray, sarà il ceco Berdych, bravo a superare l’insidia Monaco, visto anche il suo buon periodo di forma. La differenza tecnica e, se vogliamo, anche di classifica, è stata la discriminante del match.
Bercdych, vista anche la sua maggior esperienza in termini di vittorie, è riuscito a dominare i momenti clou della partita e a portare a casa i punti decisivi. A dire la verità, a partire meglio era stato Juan Monaco, nel suo primo turno di risposta. Difatti Berdych gli concede subito due palle break, in apertura di match, ma l’argentino manca l’appuntamento con il game in entrambe le occasioni.
Pochi game più tardi è l’argentino ad avere un passaggio a vuoto, complice anche l’aumento di ritmo dettato dal ceco. Il quarto game, infatti, è uno dei più lunghi del match e dopo un tira e molla Berdych riesce ad assicurarsi il primo break della gara. Monaco non è tipo da arrendersi facilmente e pochi game più tardi recupera il risultato, brekkando l’avversario dopo diverse occasioni guadagnate.
Nel gioco successivo perde però la concentrazione e il numero 1 ceco riesce subito ad approfittarne, recuperando ancora il break di vantaggio perso in precedenza. Sull’onda dell’entusiasmo chiude a zero il nono game, assicurandosi in tal modo la vittoria del primo set. La differenza sostanziale tra i due è stata l’efficienza al servizio: per Berdych, nonostante una minore percentuale di prime in campo, solo una prima su due, i dati dei punti vinti al servizio sono stati migliori, mettendo a segno tre ace a fronte di quattro doppi falli.
Nel secondo set Berdych è stato più lucido in fase di impostazione, sfruttando anche la stanchezza del suo avversario, a cui non ha concesso alcuna palla break. L’intero parziale non ha goduto di particolari emozioni visto che entrambi hanno tenuto il servizio con relativa facilità. Solo nel nono game questo ritmo è stato spezzato e il 29enne ceco ha potuto servire per il match, chiudendo anche in questo caso con un game a zero.
Resta comunque quanto di buono fatto dall’argentino in tutto il torneo, aiutato anche dal tabellone, ma che ha ritrovato comunque il proprio io tennistico, avvicinandosi ai livelli del 2012, quando riuscì persino ad entrare in Top 10. Per Berdych c’è il sorpasso su Wawrinka, e la semifinale tutt’altro che proibitiva contro Andy Murray, già battuto agli Australian Open di quest’anno.
T Berdych b. J Monaco 63 64
Di Simone Marasi
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