Dopo 10 edizioni del Roland Garros (praticamente il 20% di tutti quelli giocati) vinte da Rafa, è lo zio in persona a premiarlo. Il buon Toni, visibilmente emozionato, ha ammesso ai microfoni di Eurosport:”Non sono molto espressivo né sono abituato a piangere, ma oggi sì, mi sono emozionato.
È una questione di sforzo e dedizione. Io non ho una parte importante in questo, perché Rafael avrebbe vinto pure senza di me, anche se non so se così tanto.”
Sulla consegna della coppa da parte sua: “Questo è un fatto secondario, la cosa più importante è stata avere un altro Roland Garros e un altro Slam. Non è stata una partita incredibile perché sembra facile, ma anno dopo anno è sempre più difficile vincere un trofeo così.
Rafa sembra migliorato anche rispetto ai suoi anni d’oro: “Tecnicamente ora è un giocatore migliore. Ha migliorato il rovescio e la seconda di servizio. Nel 2008 era più giovane, ma ora è più completo su tutte le superfici.”
Successivamente a parlare è l’amico e coach Carlos Moya, che riflette sulla possibilità di vedere il maiorchino numero uno al mondo di nuovo: “È all’orizzonte, ma prima ci godiamo questo torneo, viviamo il momento e vediamo se possiamo continuare a migliorare.
Oggi è stato impeccabile così come negli anni in cui ha vinto qui, ma questa volta ha avuto una maturità formidabile. Quando vedi che a molti avversario è successo ciò che è accaduto più o meno oggi a Wawrinka, capisci che gran parte del merit va attribuita a Rafa.” .
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