Toni Nadal nella giornata di ieri, è stato premiato sul centrale di Barcelona dopo la fine del match tra il nipote Rafael e Roberto Carballès. Ovviamente l’evento in suo onore è avvenuto perchè, come sappiamo, da quest’anno lo zio più famoso del circuito non seguirà più Rafa in giro per il mondo, per dedicarsi alla sua accademia. Toni Nadal è stato premiato in quanto parte fondamentale dei successi (record) di Nadal nel torneo di Barcellona. “Ricevere questo premio a Barcellona mi rende molto orgoglioso” ha dichiarato l’allenatore all’emittente radiofonica Catalunya Radio.
Toni ha continuato sottolineando come sempre la sua spiccata umiltà e tessendo le lodi di suo nipote Rafael:”Sono stato fortunato ad allenare un grande giocatore, la bravura di un allenatore molto spesso dipende dall’avere un grande giocatore ed io ho avuto quella fortuna. Quello che ho provato in tutti questi anni è di insegnargli a sentire la necessità di migliorare costantemente e di credere che questo sia possibile, giorno dopo giorno. ma tutto ciò che fa Rafael”.
Infine Toni Nadal si è soffermato sul ricambio generazionale che tarda ormai da tempo ad arrivare, ecco i motivi principali secondo uno degli allenatori più vincenti della storia:”Quando siamo entrati noi nel circuito c’erano: Roddick, Hewitt, Coria, Nalbandian, Safin, tutti ventenni o quasi. Ora, se si guarda alla classifica mondiale ci sono Federer, Rafael in procinto di spegnere 32 candeline, Murray e Djokovic trentenni , Cilic e Delpo stessa storia, c’è qualcosa che non va. Il motivo di tutto questo però, non va ricercato soltanto nel tennis, ma è un problema più ampio, della società stessa. Ora i giovani sono meno perseveranti di prima, hanno tutto subito e questo rende difficile la loro progressione”.