Se può esistere una parola che possa descrivere appieno Toni Nadal, quella è senza dubbio la sincerità. Nelle osservazioni rilasciate al giornale El Mundo, l’allenatore e zio di Rafael Nadal ha ammesso una realtà che molte persone sono state in grado di pensare già tempo fa. “Ho avuto la fortuna di essere suo zio. Questo mi ha aiutato molto nel rapporto con Rafa, perché se non fossi stato lo zio, probabilmente già mi avrebbe sostituito”.
Dichiarazioni dure per l’uomo che ha portato Rafa in cima alla classifica in tre occasioni e che lo ha visto diventare per ben 14 volte campione in un torneo del Grand Slam. Anche se non si è mai voluto prendere i meriti di queste vittorie, è sicuro tuttavia che, dopo un periodo buio come quello che sta attraversando Nadal, lo spagnolo lo avrebbe già licenziato se si fosse reso conto che la relazione era arrivata al culmine.
“Non ho portato io Rafa in cima al mondo, ma lui stesso. Nel caso del tennis, è il giocatore che fa un buon allenatore, non viceversa”, ha continuato l’allenatore proveniente dalle Baleari, che ha parlato ai microfoni delle emittenti argentine.
“Mi ricordo ancora le partire contro (Guillermo) Coria a Montecarlo, quando Rafael aveva appena 16 anni. Ad oggi, Rafael è diventato un giocatore che non osa più come in passato, e tende a non attaccare in avanti; da un po’ di tempo Rafael ha cominciato a colpire la palla un po’ più tardi del dovuto ed ha di conseguenza cominciato a perdere campo. Forse, mi piacerebbe che attaccasse come Federer e fosse più propositivo.”
“La volontà è la prima cosa che gli ho inculcato. Senza forza di volontà è difficile raggiungere buoni traguardi. Credo che la cosa più importante nella vita sia il dominio della volontà (…) Sono stato un allenatore che ha sempre mostrato più attenzione per l’aspetto caratteriale piuttosto che per quello tecnico”, aggiunge Toni a favore di suo nipote, rispetto al quale rivela di essere molto orgoglioso per il lavoro svolto durante gli anni e per i miglioramenti evidenti durante la carriera.
“Capisco come nel tennis sia un passaggio fondamentale acquisire consapevolezza dei propri mezzi, e mettere in luce gli aspetti particolari ed i punti di forza di un giocatore. Non è una cosa da tutti, ma Rafael ci è riuscito.”