Arrivano le parole di Viktor Troicki, numero 2 serbo, che ha deciso di partecipare alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro nonostante i dubbi legati al virus Zika.
“Ho deciso di partecipare ma non so dire se questa è una decisione felice o meno. Ad essere onesto non penso neppure che il tennis sia uno sport da considerarsi olimpico dato che esistono tornei molto più importanti. Subito dopo c’è il Master 1000 di Cincinnati ad esempio. Poi non ci sono punti ATP, non c’è un montepremi, potranno essere felici soltanto i medagliati. Mi piacerebbe vincere una medaglia, ma è difficilissimo. Inoltre, se arrivi in semifinale e poi perdi semi e finale per il bronzo, hai giocato gli stessi match del vincitore e non hai vinto niente, per me è un suicidio sportivo”.
Troicki, inoltre, ha spiegato il perché della sua scelta dopo le numerose critiche alla formula del torneo: “In quella settimana c’è solo l’ATP 250 di Los Cabos, per questo non mi cambia niente. A Londra partecipai perché si giocava a Wimbledon, ma non sono entrato al villaggio olimpico, non ho partecipato alla cerimonia d’apertura e non ho visto nessun altro sport”.