Nella cornice di una Grand Stand Arena strapiena, Stefanos Tsitsipas ha avuto la meglio in un incontro, valido per il secondo turno degli Internazionali d’Italia, tra due giocatori di grande prestigio e di enorme eleganza. C’erano tutti i presupposti per vedere un match di altissimo livello: per larga parte dell’incontro questi si sono avverati, grazie anche a un Dimitrov in grande spolvero. Il 23enne ateniese sfiderà agli ottavi il russo Karen Khachanov.
LA PARTITA
Il break arriva subito, nel secondo gioco, grazie a un approccio tattico impeccabile del greco e a un Dimitrov titubante. Il bulgaro è troppo lontano dal campo in risposta, e non incide nel suo primo turno di servizio. L’ex numero 3 del mondo entra in partita nel quarto gioco, in cui tiene il servizio a zero. Tsitsipas, tuttavia, è troppo solido in battuta: anche senza fare grandi cose in risposta, il greco si prepara a portare a casa il primo parziale in scioltezza. Nel settimo game, però, un rovescio colpito male da Stef consegna al suo avversario una palla break. Fiutando il pericolo, Tsitsipas si scatena e conquista il game a suon di ace, variando direzione e velocità. Nei primi game del set sono stati troppi gli errori non forzati del bulgaro con il dritto, ben 5: la supremazia del greco, in particolare dal punto di vista tattico, è stata anche più netta di quanto non dica il 6-3 finale.
Il secondo parziale si apre con un buon Dimitrov in battuta, che quando mette la prima fa sempre punto. Il suo dritto, però, continua a non convincere: ciò non gli permette di impensierire Tsitsipas in risposta.
La partita offre scambi piuttosto rapidi, con i turni di servizio che, soprattutto quando entra la prima, non riservano sorprese: la classe in campo è tanta, lo spettacolo però latita. L’equilibrio rischia di spezzarsi nel quinto gioco, quando il greco aumenta la profondità in risposta e si procura una palla break, complice un errore grossolano, causato dal vento, ancora con il dritto del bulgaro. Dimitrov l’annulla proprio con il colpo che più lo ha tradito finora, e rimane in vantaggio sul 3-2. Il greco, invece, continua a dare sfoggio di onnipotenza nei propri turni di battuta. Quando Grigor torna a servire, il break è nell’aria: un errore – ancora con il dritto – consegna le chiavi del match al greco.
La partita sembra avvicinarsi ai titoli di coda, quando uno scatto d’orgoglio del bulgaro gli consegna subito una palla del contro break. Quando conta, però, Stef dimostra di essere davvero in giornata, rimontando a suon di prime e chiusure a rete. Grigor, frustrato, si sfoga sulla sua Pro Staff riducendola a un mucchietto di grafite.
Tsitsipas serve quindi per il match sul 5-4, ma viene schiacciato dalla pressione e perde il game a zero. Sul 5-5, il bulgaro ribalta tutto: sulle ali della fiducia, sfrutta la sua straordinaria sensibilità (e il crollo verticale del suo avversario) per portare a casa il parziale. L’ateniese sparisce dal campo, vittima di un tremendo blackout, e negli ultimi tre game vince un solo punto: si tratta però di un errore gratuito di Dimitrov, che chiude la frazione di gioco sul 7-5.
Il terzo set si apre con uno Tsitsipas ancora frastornato, ma qualche segnale di ripresa c’è: tiene il servizio nel secondo gioco e nel terzo si procura subito tre palle break. Dimitrov non ci sta, le annulla con una freddezza da campione e, complici due errori in risposta del greco, si prende il game tra gli applausi. Grisha sembra rinato, dopo aver beneficiato del drammatico passaggio a vuoto del suo avversario. Sul 4-4, la partita si fa più bella: Tsitsipas mette a segno prima uno spettacolare schiaffo al volo di dritto, poi uno splendido rovescio lungolinea. L’allievo di coach Dante Bottini, però, è quest’oggi molto più concreto che funambolico – anche se è proprio un ricamo in demi-volée a consegnargli il game. Stef ha quindi l’onere di servire per rimanere nel match. Per il greco, le stecche di rovescio sono state un problema costante nel corso della partita: in questo gioco ne prende ben due, che portano a Dimitrov un match point. La Grand Stand Arena è in delirio per il bulgaro, che però si fa schiacciare dall’ingombrante serve & volley sulla seconda di Tsitsipas, spedendo fuori la risposta di dritto. Mancata la prima chance, è un passante di dritto incrociato sul 6-5 a consegnarne un’altra al bulgaro: il numero 5 del ranking si avvicina di nuovo a rete, annullando il secondo match point con il dritto inside out.
È quindi il tiebreak a decidere l’esito di un match equilibrato, sia nei momenti migliori che nei pochi (ma evidenti) passaggi a vuoto. Il greco si prende subito un minibreak, altri due glieli regala Dimitrov con un doppio fallo e un gratuito: il punteggio di 5-0 sa di sentenza. Grigor prova a reagire, fa quattro punti di fila, ma è troppo tardi. Dopo due ore e 37 minuti e qualche grande spavento, Stefanos può finalmente guardare avanti.
TSITSIPAS RISCHIA L’AUTOSABOTAGGIO, MA REAGISCE DA CAMPIONE
Nonostante una qualità di gioco non sempre di altissimo livello, il match è stato il più avvincente tra quelli visti finora in questa edizione degli IBI.
Il servizio del bi-campione di Monte-Carlo ha funzionato a meraviglia nel corso della partita: gli 11 ace messi a segno lo testimoniano. Nel momento in cui più ne aveva bisogno, ovvero sul 5-4 del secondo set, è però scomparso per due turni.
Le incertezze del greco, carente anche di rovescio, hanno contribuito a rivitalizzare un Dimitrov fino ad allora autore di una prestazione discreta ma non esaltante, soprattutto sul lato del dritto. Da quel frangente, è il bulgaro ad offrire gli spunti migliori. Tsitsipas, però, quando il punto è più importante si mostra aggressivo, propositivo, che sul match point per l’avversario azzarda addirittura un serve and volley sulla seconda. È proprio questa sfrontatezza a farlo sopravvivere fino al tiebreak decisivo: la falsa partenza di Dimitrov, invece, gli consegnerà la partita.
«Battaglia incredibile» – ha dichiarato Tsitsipas – «Sono estremamente felice di esser riuscito a superare questo ostacolo. Grigor ha giocato davvero bene, mi ha dato filo da torcere in campo. Il fatto che io sia stato in grado di elaborare tutto ciò e tornare più forte nel tiebreak del terzo, è stato un ottimo modo di redimermi dopo non esser stato capace di reggere in quell’ultimo game del secondo set».