Il mondo del tennis denuncia il continuo abuso della polizia americana contro le persone di colore in seguito all’omicidio di George Floyd. Il razzismo è ancora molto diffuso nel mondo e i recenti eventi hanno provocato le più svariate reazioni nel mondo dello sport votate alla giustizia sociale e all’uguaglianza razziale.
Il tennista americano Francis Tiafoe ha preso posizione contro il razzismo dopo le recenti violente proteste negli Stati Uniti a seguito della morte di George Floyd. Dopo che Coco Gauff e Serena Williams hanno pubblicato video sui loro profili social contro la discriminazione razziale, Tiafoe ha pubblicato un video molto toccante che include diversi campioni del tennis come Serena Williams, Gael Monfils, James Blake, Sloane Stephens e Jo-Wilfried Tsonga accompagnato da una famosa citazione di Martin Luther King: “Le nostre vite iniziano a finire il giorno in cui diventiamo tace sulle cose che contano“.
Jo-Wilfried Tsonga, in un’intervista a France TV info si è espresso sul tema : “Questo tipo di comportamento che vediamo frequentemente negli Stati Uniti, si ripete continuamente in tutto il mondo, è decisamente insopportabile. È necessario un cambiamento, ciò che è accaduto evidenzia ancora una volta la ripugnanza verso tutto ciò che è diverso. Il razzismo, la sessualità, la religione e l’orientamento sessuale continuano ad essere strumentalizzati per commettere ogni tipo di atti vigliacchi e crudeli“.
Jo-Wilfried racconta in modo esplicito e diretto episodi scioccanti vissuti in prima persona : “Sin da bambino ho dovuto subire regolarmente discriminazioni razziali e commenti imbarazzanti e fuoriluogo . Mio padre è nero, congolese e mia madre è bianca. Ero l’unica mezzosangue nella mia scuola elementare, quindi ero un bersaglio costante delle offese più disparate. Ho imparato a crearmi una corazza e non a dare adito ai commenti volgari e ignoranti che ho costantemente ricevuto. Fin da adolescente ho dovuto sopportare insulti di ogni genere, diverse volte venivo fermato per la strada per esibire i miei documenti, non mi lasciavano nemmeno entrare in determinati posti e locali quando uscivo con i miei amici. Mio padre veniva spesso trattato con disprezzo, quando avevo già raggiunto un ottimo livello come tennista, alcune emittenti televisive sottolineavano ancora le mie origini e il mio colore della pelle“.
“Ci sono ancora molte persone che fanno commenti offensivi solo per abitudine perché la discriminazione è talmente radicata che molti non si accorgono neanche di ciò che dicono, ma ci certe parole fanno davvero molto male al cuore. È stato molto difficile per me inserirmi nella società e trovare la mia identità. Spero solo che mio figlio non si senta estraneo ovunque vada“, ha dichiarato Jo-Wilfried Tsonga, impegnato socialmente contro il razzismo.
Nicola Devoto