E’ l’uomo da battere, l’uomo dei record, l’incubo di ogni tennista che lo conosce bene: reduce da 17 vittorie di fila (19 se si considerano le partite in doppio), vincitore di dodici trofei in carriera (di cui un grande slam e un master 500 vinti quest’anno ed esclusa l’ultima coppa Davis), il primo tennista nato nel nuovo millennio a raggiungere 200 vittorie a 22 anni e mezzo esatti (al momento 202 su 276 partite giocate), stiamo parlando di Jannik Sinner, l’altoatesino ventiduenne natìo di San Candido che continua a farci sognare e che ha tutte le carte in regola per diventare il miglior tennista che il nostro paese abbia mai sfornato nel corso di 56 anni di era open.
Se prima la storica rivalità per salire sul tetto del mondo si disputava principalmente fra tennisti del calibro di Federer, Nadal, Murray, Djokovic, adesso fra i principali contendenti si può dire con forte certezza che figurano i nomi di Sinner, Alcaraz e Medvedev (con Djokovic ancora attivo al primo posto del ranking ATP ma forse non per molto avendo raggiunto i 36 anni di età). E come se non bastasse, è l’unico italiano ad aver raggiunto il podio nella classifica mondiale ATP in vigore dal 1973 avendo superato anche Adriano Panatta ed il suo 4° posto, il migliore per un italiano fino ad oggi, giorno in cui è stata aggiornata la classifica ufficiale. Sinner infatti supera il russo Medvedev in una lunga rincorsa che si conclude con il sorpasso effettuato grazie al masters 500 vinto a Rotterdam, poichè il russo era detentore del titolo battendo nel 2023 proprio Sinner in finale, quindi aveva 500 punti da difendere, ma ritirandosi e lasciando il posto a Van de Zandschulp di fatto li ha persi tutti; Sinner invece aveva 300 punti da difendere, ma vincendo il torneo ne ha guadagnati 200. Se prima Medvedev aveva 8765 punti e Sinner 8070, il russo ne ha adesso 8265 e Sinner 8270.
Questa è la più importante novità del ranking ATP, ma non l’unica: se il cambiamento in molte zone della prima fascia della classifica è pressochè insignificante, è molto curioso il fatto che l’australiano de Minaur, battuto in finale da Sinner a Rotterdam, sia salito al 9° posto grazie ai 240 punti conquistati (330 punti per essere arrivato in finale meno quarti di finale dell’edizione precedente=90, da notare che sono leggermente aumentati rispetto l’edizione precedente), superando lo statunitense Fritz ed il greco Tsitsipas; questo significa che la top 10 è esclusivamente occupata da tennisti che adottano il rovescio a due mani, esponenzialmente aumentati nel corso degli ultimi anni, coerentemente con la modernizzazione del gioco del tennis, e fra i pochi superstiti fedeli all’adozione di una mano vi è proprio Tsitsipas, per lui rendimento negativo che si protrae dalle ATP finals, quando ancora era 6°.
Riassumendo la top 10 della classifica in ordine decrescente (tra parentesi i punteggi): Novak Djokovic (9855), Carlos Alcaraz (9105), Jannik Sinner (8270), Daniil Medvedev (8265), Andrey Rublev (5105), Alexander Zverev (5030), Holger Rune (3700), Hubert Hurkacz (3600), Alex de Minaur (3210), Taylor Fritz (3150, in virtù del trionfo nell’ATP 250 di Delray Beach contro il connazionale Tommy Paul).
Di Damiano Battiato