Se guardiamo il resoconto di giornata (compreso l’articolo di Giacomo Marchetti, che sintetizza i primi 4 match disputati dai maschietti oggi) possiamo davvero parlare di un Super Saturday in quel di Wimbledon oggi.
Match tirati, prosecuzioni, qualche polemica. Ma andiamo con ordine, iniziando dalla partita che ci interessava di più, sia per la presenza di un ex vincitore del torneo, idolo di casa, Andy Murray, che ha impressionato fino ad ora per sicurezza e vittorie, ma soprattutto per quella del n. 1 d’italia Andreas Seppi che ha conquistato il centrale facendosi largo come testa di serie n. 25 fino al terzo turno.
Murray ha portato a casa l’incontro con uno score che è lo specchio di un match non tipico da erba: 6-2 6-2 1-6 6-1 il punteggio finale. Tanti break, tante palle break, molti scambi. Andy Murray partiva fortissimo togliendo la battuta a Andreas Seppi nel primo e settimo game, ripetendo il copione nella seconda partita, ed esprimendo un ritmo in risposta devastante, così come perentorie erano le sue corse che annullavano gli ottimi rovesci incrociati con cui l’altoatesino cercava di muovere il gioco. Poi, improvvisamente Seppi sale in cattedra, e conquista con facilità quasi irrisoria il terzo set.
Ma qui piccolo colpo di teatro dello scozzese, che chiama un Medical Time Out e il fisioterapista, lamentando un problema muscolare alla spalla: arriva prontamente il personale sanitario ma attenzione, che succede? Questo fisioterapista non è quello giusto, non è gradito da Murray, e quindi ne viene chiamato prontamente un altro, quello miracoloso per davvero. Lunga pausa, Seppi resta calmo, nessuno fa una piega. Ma siamo un po’ fuori dai limiti del regolamento. E’ miracoloso, ripetiamo, lo era sul serio questo fisioterapista, perché Andreas, che era andato avanti di un break anche nel quarto set, subisce una striscia di sei game a zero, che portano Murray al quarto turno nel delirio del Campo Centrale. Non possiamo parlare di occasione persa, ma sicuramente di tribuna tenuta con grande dignità anche nei momenti in cui Murray, che evidentemente aveva speso moltissimo nei primi due set, pareva ingiocabile. Ancora una volta orgogliosi di Seppi.
Il terzo turno più improbabile del tabellone va in scena con due outsider, almeno in singolare. James Ward, n. 2 d’Inghilterra, che sfata il mito della wild card locali sempre fuori nei primi due turni, opposto al doppista canadese Vasek Pospisil, che ha più di qualche velleità come singolarista di punta. Vince Pospisil, più libero dal peso del pronostico, in cinque set: 6-4 3-6 2-6 6-3 8-6. Il match è teso, entrambi i giocatori sanno che stanno vivendo un’occasione unica, specie Ward che sente la pressione e serve in modo contratto (citofonare Vanni) nel primo set, puntualmente perso per 6-4. Poi il braccio si scioglie, Pospisil cala vistosamente al servizio, e Ward mette a segno un parziale di due set a zero; siamo al delirio albionico sugli spalti pieni all’inverosimile.
Pospisil raccoglie forze in ogni angolo del suo corpo e ricomincia a macinare punti dal servizio, vince abbastanza facilmente il quarto set approfittando di Ward che rifiata. Inizia il quinto set: ogni punto dell’inglese è festa nazionale, addirittura in una occasione, parte qualche timido applauso quando Pospisil sbaglia una prima palla sul 15-30 (siamo su 3 pari). Orrore. Ma alla fine è proprio il servizio a tradire l’inglese James Ward e Pospisil, grazie al suo dritto davvero rimarchevole, porta il match a casa.
Qualche polemica tra Ivo Karlovic (non proprio nuovo a queste querelle, vero Daniele Bracciali?) e Jo-Wilfried Tsonga. Un match che sulla carta era aperto, con una leggera preferenza per il francese, più avvezzo a questi palcoscenici. Invece, dopo ben 6 anni, è proprio il veterano croato a rientrare tra i last sixteen, sorprendendo non pochi osservatori.
Ivo ha concesso un solo break, quello che ha concesso a Jo-Wilfried di vincere il secondo set. Per il resto è storia di tie-break vinti dal croato, anche rifiatando un po’ troppo, come ha dimostrato il successo di Tsonga nel quarto set. Risultato finale a favore di Karlovic, comunque, con il risultato di 7-6 4-6 7-6 7-6.
Il ceco Thomas Berdych, infine, ha doinato l’iberico Pablo Andujar, già bravo ad arrivare al terzo turno adattando il suo tennis all’erba e supportato da un ottimo servizio.
Andujar mette in seria difficoltà il favorito nel primo set, vincendolo per 6-4. Poi Tomas ritrova continuità nel suo tennis, comincia a macinare risposte negli ultimi 10 cm del campo, e si porta facilmente avanti due set a zero. Nel quarto set rifiata, Andujar ritrova il suo ottimo servizio liftato, e si arriva al tie-break, non senza patemi per lo spagnolo che annulla diverse palle break. Il tie-break finale arride al più attrezzato e talentuoso Berdych. Lo score: 4-6 6-0 6-3 7-6.
Mentre andiamo on line va in scena anche il derby francese tra Gael Monfils e Gilles Simon: rafforzando il feeling dei due transalpini con le maratone tennistiche, vi diciamo che il match proseguirà lunedì con Simon in vantaggio per due set ad uno, e Monfils avanti 2-1 e servizio nel quarto.