Il prossimo 10 novembre avranno inizio le ATP Finals in quel di Londra, evento che ci terrà compagnia fino al 18, giorno in cui verrà decretato il Maestro 2019, successore di Alexander Zverev. La situazione nella Race to London è piuttosto chiara, in cui già si sono qualificati Rafael Nadal, Novak Djokovic, Roger Federer e Daniil Medvedev, ultimo in ordine di tempo ad aver strappato il pass per il Regno Unito. Salvo infortuni, i Big3 dovrebbero essere al via nella capitale inglese, così come il russo, reduce dalla vittoria di casa a San Pietroburgo, continuando nel magico periodo di 5 finali di fila su 5 tornei disputati. Un ruolino pazzesco quello del russo, che ha giocato 20 tornei in stagione, vincendo ben 24 delle ultime 27 partite, proiettandosi in un finale di stagione che lo potrebbe vedere ancora favorito.
Non ci dovrebbero essere problemi per Dominic Thiem e Stefanos Tsitsipas, esausti dopo una stagione lunga e logorante, come dimostrato in una Laver Cup non certo brillante per i due alfieri del rovescio ad una mano. Dunque, gli ultimi due posti disponibili, sono quelli ancora in palio, ed attualmente occupati da Roberto Bautista Agut, riserva a Ginevra, e Matteo Berrettini: l’italiano è uscito ai quarti di finale di San Pietroburgo contro il bielorusso Egor Gerasimov, ma nonostante ciò, si è preso l’ottava piazza, l’ultima valevole per volare a Londra.
Il romano è avvantaggiato dai problemi fisici di Kei Nishikori in questo finale di stagione, per cui i Masters 1000 di Shanghai e Parigi-Bercy saranno fondamentali: a riposo in questo momento, proprio lo spagnolo e Gael Monfils ne potrebbero approfittare a Zhuhai. Il francese, con una finale, supererebbe l’italiano: ma in ottica dei prossimi tornei, come Pechino e Tokyo, anche Sascha Zverev, detentore del trofeo, e David Goffin potrebbero insediare le ultime posizioni disponibili. Più complicato invece per Fabio Fognini, che per il secondo anno di fila, si giocherà l’accesso alle Finals: l’Italia ha portato al Master finale due rappresentanti nella sua Storia, Adriano Panatta nel 1975 e Corrado Barazzutti nel 1978.