I primi due ottavi di finale dell’US Open non rivelano particolari colpi di scena, vedendo approdare alla fase successiva i favoriti di ciascun match.
Marin Cilic impiega 2h e 29’ per sconfiggere Jeremy Chardy (6-3, 2-6, 7-6, 6-1). Il 26enne di Medjugorje, da quando è tornato sui campi del suo Slam preferito, sembra aver ritrovato quella condizione psicofisica che gli ha permesso di trionfare l’anno scorso. L’allievo di Goran Ivanisevic corre pochissimi rischi durante il match; soffre solamente ad inizio secondo set, quando un problema ad un piede, lo costringe a cedere le uniche due palle break.
Anche il terzo parziale scorre velocemente, seguendo i turni di servizio, logica che funge da preludio al tie-break. Lo apre il francese con un cruento doppio fallo, il rivale non si fa sfuggire la ghiottissima occasione e mette a referto due ace consecutivi. Sul punteggio di 1-3 e servizio Chardy, lo stesso sbaglia clamorosamente un dritto da metà campo. Il croato chiude con sei aces (“la cura” Ivanisevic porta i suoi frutti) e un punto in risposta (7-2). Il 28enne di Pau accusa irrimediabilmente il colpo. Nel primo turno di servizio del quarto parziale, Chardy va sotto 0-30 e sbagliando una smorzata regala tre palle break. Nel punto successivo Cilic sfonda dalla parte del rovescio e fa 2-0.
La parola “fine” all’incontro la mette un insolito dritto errato di Chardy che consegna il doppio break. I numeri che avvalorano la tesi di un Cilic ritrovato: 23 aces, 84% dei punti con la prima, 2 nella casella doppi falli (11 per il transalpino). “Avevo buone sensazioni con il servizio. Nel secondo set non sono stato fortunato in alcune situazioni, mi faceva male la caviglia. Ad inizio terzo sono rimasto concentrato e la partita è girata a mio favore, dato che colpivo la pallina in maniera ottimale, nonostante Jeremy abbia molta potenza. Mi sento pronto per difendere il titolo,” queste le dichiarazioni post-match.
Il secondo incontro della giornata ha visto impegnati Jo-Wilfried Tsonga e Benoit Paire sul Louis Armostrong, si è imposto il numero 19 del tabellone per 6-4, 6-3, 6-4 in 1h e 44’. Sin da subito il focoso Paire ha messo in luce i propri limiti caratteriali, il collega ha saputo approfittarne, martellandolo sul suo lato debole (dritto). Nel decimo gioco del primo set, sul punteggio di 30-40, 4-5 e servizio Paire, lo stesso commetteva un doppio fallo da “suicidio” sportivo.
La svolta del secondo set giungeva in occasione del sesto game: alla seconda palla break offerta da Paire, Tsonga chiamava a rete l’opponente che sbagliava la volée. Il 41esimo giocatore al mondo si ritrovava sotto 0-2, perdeva completamente la testa e si beccava più di qualche fischio dalle tribune. Per Tsonga completare l’opera era quasi un gioco da ragazzi, infatti l’incontro di fatto si chiudeva con una smorzata assassina di Paire, che permetteva a Tsonga il più comodo dei dritti. “Ero molto fiducioso, servivo bene. Il prossimo match è più difficile: Cilic è alto e il servizio mi potrebbe dare fastidio, ma non si muove alla grande.” Il primo quarto di finale è già iniziato.