Us Open, Federer onesto: “Primo set orribile, ma partite così possono aiutare”. Djokovic a tutto tondo: “Slam fondamentali per me. Superficie ok”

Roger Federer e Novak Djokovic erano i protagonisti più attesi del Day 1 degli Us Open e non hanno tradito, rispettando i pronostici della vigilia. In conferenza stampa, il tennista svizzero, che ha avuto la meglio dell’indiano Nagal non senza patemi, si sofferma sulle difficoltà di inizio match, traendo comunque indicazioni utili in vista del prosieguo del torneo. Le parole del n. 1 del mondo hanno spaziato, invece, dalla centralità degli appuntamenti Slam nella sua programmazione, alle condizioni di gioco a Flushing Meadows fino al successo di Wimbledon.

Il campione di Basilea ha dovuto faticare più del previsto, specialmente nel primo parziale, prima di  ottenere l’accesso al secondo turno: “Dimenticare il primo set non è stato facile. Le persone si aspettavano un risultato diverso e anch’io. Volevo cominciare a giocare meglio e ce l’ho fatta. Andare avanti 3-0 nel secondo e capire che dipendeva da me è stato un sollievo. Non avevo continuità al servizio, facevo doppi falli inusuali. Anche tanti errori gratuiti. Forse superare una partita del genere non è una brutta cosa. È stata molto simile a Wimbledon quando ho perso il primo set al debutto. Gli ultimi tre set sono stati positivi e incoraggianti. C’è da dire anche che il cambiamento di superficie spesso non aiuta, richiede del tempo per assimilare i movimenti“.

Novak Djokovic, attuale numero uno del mondo e campione in carica del torneo, ha analizzato l’importanza di basare la programmazione sugli Slam: “Come ho già detto in una conferenza stampa, ad un certo punto della carriera tutto ruota intorno a questi tornei. Sono quelli che apprezzo di più, mi motivano, come anche i Masters 1000. Sono gli appuntamenti in cui voglio giocare al meglio il mio tennis. Detto ciò, il mio approccio è sempre lo stesso, sono motivato, concentrato e determinato nel far bene“. Il 32enne serbo, interrogato sulla superficie e sulle condizioni di gioco, ha affermato: “Trovo che sia abbastanza simile a quella dello scorso anno. Non c’è differenza, è la temperatura che è cambiata, è più fredda e c’è meno umidità. Le condizioni in generale sono sopportabili, come le palle e la velocità del campo“. E sull’ormai noto 40-15 della finale di Wimbledon contro Federer, Djokovic chiarisce: “In un momento simile la reazione di un atleta o di uno sportivo è lo stress e l’incapacità di trarre il meglio da noi stessi. Ho provato a tenermi pronto, per quanto possibile, ed ero consapevole che non potevo cambiare nulla di quello che succedeva all’esterno o le circostanze che mi avevano portato fino a quel punto. Per affrontare queste situazioni devi essere allenato e conoscerti bene, la tattica quindi era mentale, anche se è chiaro che conta anche la fortuna“.

Sebastiano De Caro

Recent Posts

Atp Madrid, debutto nel main draw per Cinà, Cobolli e Fognini. Gli orari e dove vedere i match

Si accendono i riflettori sulla Caja Mágica di Madrid, dove prende il via il tabellone…

30 minuti ago

Carlos Alcaraz in dubbio per Madrid, oggi la decisione

Un'attesa carica di speranza nella capitale spagnola Carlos Alcaraz è arrivato a Madrid con il…

56 minuti ago

Jack Draper su Jannik Sinner: “Non merita l’odio che riceve”

Un rientro atteso dopo mesi di silenzio Jannik Sinner si prepara a tornare nel circuito…

18 ore ago

Lucia Bronzetti batte Naomi Osaka e vola al secondo turno del WTA 1000 di Madrid

Lucia Bronzetti firma un’impresa nella sua stagione battendo per la prima volta in carriera Naomi…

18 ore ago

Rafa Nadal: “Il tennis non mi manca, ho chiuso il mio capitolo con serenità”

Una serata speciale per un campione senza tempo Durante la 25esima edizione dei Laureus World…

21 ore ago

Djokovic verso il tramonto? Per Isner “ha solo due occasioni per il 25° Slam”

Il tempo stringe per il campione serbo Novak Djokovic, leggenda vivente del tennis con 24…

24 ore ago