È stato quasi un déjà-vu. Come accaduto due giorni fa nella partita di primo turno contro Nagal, Roger Federer ha infatti dovuto soffrire un po’ più del previsto per ottenere il passaggio al terzo round degli US Open 2019. Dopo l’incontro, vinto per 3-6 6-2 6-3 6-4, il giocatore svizzero è apparso davanti ai media per analizzare alcuni aspetti del match giocato contro il bosniaco Damir Dzumhur.
“Sono stato in questa posizione molte volte nella mia carriera e non perdere la pazienza è la chiave”, ha dichiarato Roger, parlando a proposito delle similitudini tra le prime due partite disputate a New York. “Se fai il tuo gioco, prima o poi i risultati arriveranno. Non ho fatto nulla di strano, ho seguito lo schema come prima di ogni partita: riscaldarmi, essere mentalmente attento e non sottovalutare il mio avversario. È vero che ho perso il primo set per la seconda partita consecutiva ed è un po’ frustrante, perché all’inizio non ho giocato bene ed ho commesso molti errori non forzati, ma la cosa importante è che sono riuscito a cambiare la situazione e a ottenere la vittoria“.
Continuando, Roger ha sottolineato come ci siano diversi aspetti del suo gioco ancora da migliorare: “Sapevo che Nagal e Dzumhur mi avrebbero messo in difficoltà, ma non mi sarei aspettato di commettere così tanti errori non forzati all’inizio delle partite. Ma questo non deve abbattermi, devo solo essere calmo e pensare a migliorare la mia prestazione nelle fasi iniziali delle partite“.
Probabilmente Federer in queste prime due uscite ha fatto un po’ di fatica ad adattarsi alla velocità dei campi che, come lui stesso ha dichiarato a bordo campo al canale Eurosport tedesco, sembrano quasi di terra battuta in termini di rapidità. Questo concetto è stato ulteriormente ripreso anche in conferenza stampa. “Penso che siano più lenti rispetto agli anni precedenti”, ha ribadito lo svizzero. “Mi avevano detto che li avrebbero velocizzati, ma non mi sembra sia stato così. Non sono sicuro se ciò sia dovuto alle palle o alla velocità del campo, ma sicuramente non è come un paio di anni fa. È vero che oggi era diverso perché ho giocato con il tetto chiuso e le condizioni sono abbastanza diverse da quando si gioca all’aperto. Un aspetto che vedo migliorato però è quello del vento: qui a Flushing Meadows ho disputato partite in condizioni che impedivano di giocare normalmente, ma ora non è più così. I campi mi ricordano molto quelli delle ATP Finals, la palla non schizza molto. Magari con il passare dei giorni saranno un po’ più veloci, speriamo di esserci per dare un’occhiata“.
Ad attendere Roger al prossimo turno ci sarà il vincente del match tra Evans e Pouille: Federer dovrà dunque innalzare il proprio livello di gioco se vorrà approdare agli ottavi dello Slam americano che non lo vede trionfare da ben 11 anni.