L’ultima volta che Roger Federer e Juan Martin Del Potro hanno combattuto sull’Arthur Ashe, era il 2009. Quella epica finale rappresenta ancora uno dei rimpianti più grandi della lunga carriera dello svizzero. L’incredibile vittoria dell’argentino mise infatti la parola fine al sogno di Roger di conquistare 6 titoli consecutivi sul cemento di Flushing Meadows. Ma ora Federer potrebbe trovare il modo di servire la sua rivincita.
“Probabilmente la finale del 2009 è una di quelle partite che vorrei rigiocare“, ha confessato Federer ripensando a quel match. “Credo che la vincerei in qualche modo, perché avrei potuto essere avanti per due set a zero, o due a uno, non ricordo. Ho avuto molte occasioni in momenti diversi. L’unico momento in cui lui fu superiore, fu il quinto set secondo me. Ovviamente bastò per battermi quella volta. Arrivare in finale fu un buon risultato, ma mise fine alla mia striscia di 5 vittorie consecutive. Per quello ci rimasi male. Ma Juan Martin giocò benissimo, batté Rafa e me uno dopo l’altro, quindi alla fine se lo meritò.”
“Credo che siamo entrambi giocatori diversi ora”, ha proseguito Roger in conferenza stampa. “Giochiamo in modo diverso. Lui ha cambiato il rovescio a causa degli infortuni, usa più lo slice. Ma il dritto ed il servizio sono sempre gli stessi. Io invece sono più aggressivo, anche sulla risposta. Cerco di abbreviare gli scambi e non uso lo slice così tanto come lui ora. È una bella differenza. Abbiamo giocato a Miami, quindi so come affrontarlo ora.”
“Saremo un po’ più rilassati. Sarà un quarto di finale, non una finale. Non ci sarà in ballo ciò che c’era nel 2009.”
Roger si presenta allo scontro in quello che sembra essere un buono stato di forma. L’unico momento di tensione del match di ottavi contro Philipp Kohlschreiber si è verificato infatti quando, dopo aver vinto agilmente il secondo parziale, Federer è corso negli spogliatoi per sottomettersi alle cure del fisioterapista. “È stata più una precauzione, va tutto bene, non sono preoccupato”, ha rassicurato lo stesso svizzero subito dopo il match.
La netta vittoria contro il tedesco testa di serie numero 33, materializzatasi nell’arco di 30 games, ha confermato dunque la sensazione che lo svizzero stia migliorando partita dopo partita. Il servizio sembra essere tornato ai soliti rendimenti, con Federer che ha sparato 11 ace e ha vinto ben l’88% di punti sulla prima di servizio, perdendone solo 6 dei 49 giocati nell’intero incontro. 39 vincenti hanno completato l’opera.
Roger approda dunque per la 12esima volta su 13 partecipazioni ai quarti degli US Open. Arrivato a questo punto di uno Slam, Federer ha perso solo una volta dal 2014 ad oggi (French Open 2015) ed inoltre ha vinto 8 degli ultimi 9 match sul cemento. Vincendo, lo svizzero centrerebbe la sua 7° semifinale Slam consecutiva.
Juan Martin Del Potro, invece, arriva dalla durissima maratona vinta contro Dominic Thiem col punteggio di 1-6, 2-6, 6-1, 7-6 (7-1), 6-4. 45 giochi in cui la torre di Tandil ha messo a segno il 64% di punti con la prima ed il 57% con la seconda, combattendo contro una forma influenzale oltre che contro il giovane austriaco.
“Non so cosa dire dopo una partita del genere”, ha dichiarato esausto Juan Martin dopo la vittoria. “Sono così felice di essere passato dopo questo incredibile match. Mi sono divertito molto. Credo che per me possa già essere abbastanza così, ma ho l’occasione di giocare ancora con Roger, che per me è speciale, e cercherò di produrre il mio miglior tennis.”
La condizione fisica in cui si presenterà al match sarà dunque una componente determinante. Ora Del Potro è ad un passo dalla sua 4° semifinale in uno Slam, la prima da Wimbledon 2013. Da allora infatti l’argentino è passato attraverso l’ennesimo lungo stop della sua sfortunata carriera, che lo ha costretto a saltare due anni di Slam, facendolo rientrare solo a Wimbledon nel 2016.
Lo scontro “Argentina – Svizzera” si preannuncia dunque uno di quei match da non perdere. I due si sono affrontati già 21 volte in passato e Roger ne ha vinte ben 16. Sono tutte state partite entusiasmanti, tra le quali spicca l’indimenticabile semifinale olimpica del 2012 in cui lo svizzero ebbe la meglio solo dopo quasi quattro ore e mezza di battaglia, col punteggio di 3-6 7-6(5) 19-17.
Anche le ultime tre partite hanno avuto lo stesso esito, la più recente delle quali a Miami è stata dominata da Roger col punteggio di 6-3 6-4. Mentre per trovare l’ultima vittoria targata argentina bisogna risalire fino alla finale di Basilea 2013.
Di sicuro i due si stimano e si rispettano, entrambi hanno avuto parole di elogio nei confronti dell’altro. Ma quel che è certo è che in campo non si risparmieranno, questa volta in palio c’è la semifinale.