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US Open, terzo turno: Nadal e Goffin agli ottavi

Quadro degli ottavi in fase di completamento agli US Open, dove nella notte italiana si sono giocati due dei tre match restanti per chiudere l’ambitissima schiera dei sedici eletti che, da domani, si sfideranno negli ottavi dello Slam americano.

MONFILS INFORTUNATO – Nella partita iniziata in orario da “prima serata” italiana (21.05) si sono sfidati David Goffin e Gael Monfils, che per giungere a questo match avevano vinto rispettivamente contro Bennetteau e Pella e contro Chardy e Young. Almeno per gli spettatori imparziali, la sfida è stata una parziale delusione, perché si è conclusa dopo neanche due set a causa del ritiro di Monfils che aveva perso il primo parziale per 7-5. Reduce dai cinque set giocati contro Young, il francese, in netto svantaggio nel secondo set (5-1), ha subìto un infortunio alla coscia destra ed è stato costretto al ritiro, il sedicesimo in carriera. Il belga (testa di serie numero 9 del torneo) ha dunque guadagnato più o meno agevolmente l’accesso agli ottavi, in cui affronterà il “NextGen” russo Andrey Rublev.

NADAL IN RIMONTA – Sotto il tetto del rumorosissimo Arthur Ashe è andato in scena il match clou del programma diurno, quello tra Rafael Nadal e Leonardo Mayer. Prima di stasera, l’argentino non aveva mai vinto un set contro Rafa, e mai era riuscito a mettere insieme più di cinque games in un unico parziale. Fino a stasera, appunto, perché manco a dirlo il miglior Mayer della stagione si è preso con le unghie e con i denti il primo al tie-break, in un set in cui si è trovato per ben sei volte nella situazione di dover salvare il proprio turno di battuta. Nadal, nella prima frazione, non è stato in grado di imporre il suo tennis, giocando quasi in modo troppo razionale, senza riuscire a pungere con quel dritto a sventaglio che con gli anni è divenuto il suo marchio di fabbrica. Quando ha cominciato a percemire la difficoltà della situazione, Rafa ha iniziato a chiamare a sé il pubblico dell’Ashe, in delirio e ovviamente dalla sua, praticamente ad ogni punto vittorioso. Comunque, come scritto sopra, il primo set è stato vinto da Mayer, dopo un tie-break che è stato l’esatta sintesi di quanto visto nei games che lo hanno preceduto. La seconda partita è iniziata sulla falsariga della prima, con la differenza sostanziale che sul 3-3, dopo la bellezza di quattordici palle break non sfruttate, il maiorchino è riuscito a strappare il servizio a Leo, portandosi sul 4-3 e battuta e festeggiando con un’esultanza più simile a quella di una finale. Da quel momento in poi, è stato un assolo spagnolo. Rafa, liberatosi dal blocco mentale che aveva prima di breakkare, ha infilato sei giochi consecutivi chiudendo il secondo (6-3) e portandosi 3-0 nel terzo parziale, nel quale ha per due volte trovato il break, vincendo 6-1 e ritrovando la sua solita velocità di crociera (27’ di durata). Anche nel quarto set è proseguito il flamenco che ormai risuonava all’interno dell’Ashe già da due parziali: break dello spagnolo nel primo game (ottenuto anche grazie ad un passante sovrumano, in difesa e solo di polso), che è poi andato spedito verso la strada che porta al Club dei 16 eletti che disputeranno gli ottavi. Complice anche il calo di Mayer, Rafa ha archiviato brillantemente la pratica in poco meno di tre ore e mezza di gioco, regalando ai suoi tifosi un finale straripante (nonostante l’ormai poco significativo break subito nell’ottavo gioco del quarto, con la situazione già abbondantemente compromessa in suo favore). Agli ottavi se la vedrà con Dolgopolov.

US Open, terzo turno

[9] D. Goffin b. [18] G. Monfils 7-5 5-1 (rit.)

[1] R. Nadal b. L. Mayer 6-7(3) 6-3 6-1 6-4

Jacopo Crivellari

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