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US Open, tra il Grande Slam e Djokovic c’è Medvedev

Restano tre i giocatori che nell’era open sono riusciti a vincere tutti i quattro Major in un solo anno solare. Non è riuscito ad aggiungersi Novak Djokovic, che dopo aver vinto Australian Open, Roland Garros e Wimbledon, viene fermato in finale dal numero 2 del mondo Medvedev senza conquistare nemmeno un set.

Il serbo è parso sin dall’inizio in difficoltà, ha sentito la pressione di compiere un’impresa, riuscita, nel maschile, solo a Rod Laver e che manca da 52 anni. Ha subito un break ad inizio match che gli è costato il primo parziale, anche a causa dell’ottima prestazione al servizio del russo, che ha chiuso il primo set con il 65% di prime in campo e il 100% di punti vinti con la prima di servizio. Djokovic è parso sin da subito in difficoltà nello scambio da fondo, optando quindi per la via della rete presa 47 volte durante tutto il match, 22 solo nel terzo, con il 66% di punti vinti.

Djokovic ha provato a cambiare passo nel secondo set, così come ha fatto contro Nishikori, Brooksby, Berrettini e Zverev, dopo aver ceduto il primo parziale, ed ha avuto 2 palle break nel secondo game ma non è riuscito a sfruttarle; da questo momento ci sono stati 4 giochi, in cui il giocatore in risposta è arrivato almeno a un punto dallo strappare il servizio all’avversario; l’unico break l’ha messo a segno il numero 2 al mondo nel quinto game e conservandolo fino alla fine del set.

Nonostante si fosse trovato già in finale al Roland Garros sotto di 2,  arrivando poi a vincere nel parziale decisivo, Djokovic non ha mai dato l’impressione di poter ribaltare questa partita. Medvedev è volato subito sul 4-0, tenendo il servizio fino al 5-2, momento in cui si è trovato a servire per conquistare il suo primo Slam; con 3 doppi falli nell’ottavo game ha rimesso in vita il serbo che è arrivato fino al 5-4. Nel decimo game malgrado un altro doppio fallo, Medvedev ha chiuso per 6-4, stesso punteggio degli altri due parziali, grazie ad una risposta in rete di Djokovic.

La pressione ha giocato un brutto scherzo al serbo,impedendogli di esprimere il suo miglior tennis, che da fondocampo non è stato incisivo contro un Medvedev in versione muro. La rete è stata l’ancora di salvezza del fuoriclasse serbo, che ha dettato legge nella metà campo. Nonostante queste difficoltà del pluricampione Slam, il fresco vincitore degli Us Open non si è limitato a scambiare da fondo variando con i back e giocando diverse palle corte, anche nei momenti importanti della partita.

Djokovic è stato autore della scena più bella della partita, quando nell’ultimo cambio campo si è commosso a sentire tutto il pubblico dell’Arthur Ashe Stadium tifare per lui. Un gesto che sembra strano per un vincente come lui, ma che dimostra come questi giocatori, che quando giocano ci sembrano dei robot, sono esseri umani.

La fine degli Us Open proietta il circuito ATP sugli ultimi due Master 1000 e sulle Finals di Torino in cui potremmo assistere alla rivincita di questa finale con molti giocatori in cerca di riscatto dopo un ultimo Slam deludente. 

Luciano de Gregorio

Redazione Tennis Circus

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