Vai Jannik

Sinner fatica nel primo set ma si esalta nei momenti decisivi, piega Casper Ruud e si guadagna il secondo turno viennese con Rublev

Riaccendiamo la nostra Sinner cam in quel di Vienna e ci concediamo la meditata arroganza di guardare i primi game con un occhio al tabellone futuro. Sì, è arroganza perché Ruud non è certo un avversario da sottovalutare; è giovane ma con un bel bagaglio di esperienza, è senz’altro un terraiolo ma occupa la posizione 27 del ranking e ha raggiunto il terzo turno agli Us Open quindi va tenuto in considerazione anche sulle altre superfici. Ma è anche meditata perché è ormai lecito attendersi da Jannik la vittoria contro un top trenta qualsiasi. Non chiediamogli (ancora) la luna, ma qualche satellite in orbita terrestre  sì.Nel 2019 qui aveva sconfitto Kohlschreiber per poi fermarsi al cospetto di un Monfils molto centrato, lontano parente di quello che vediamo oggi, e assetato di rivincita dopo che Jannik l’aveva battuto ad Anversa. Quest’anno il percorso immaginario è particolarmente duro, prevedendo Ruud, Rublev, Thiem, Medvedev e Djokovic.Per tornare al qui e ora, bisogna attendere il settimo game per vedere palle break, e sono tre per Sinner che risale da 40/0 e arriva a pochi centimetri dal colpo vincente, soprattutto nella prima occasione, quando mette fuori un’accelerazione di rovescio. Jannik è sempre aggressivo e compensa qualche sbavatura con altrettanti vincenti, Casper, dal canto suo, rimane attento e tatticamente impeccabile. La prima sofferenza per Sinner al servizio arriva nel momento più delicato (0/30 sul 5-4 Ruud), ma ci sono due ace e un vincente per il 5-5. Ma è sul 6-5 Ruud che Jannik deve affrontare l’unica palla break – che è anche un set point – poi riesce ad arpionare il tiebreak, giusto frutto dell’equilibrio perfetto fra la regolarità di Casper e gli alti (altissimi) e bassi di Sinner. Si gira sul 4-2, con Jannik che spinge forte in controllo e Ruud che fa il tergicristallo. Dopo il cambio campo non c’è più storia e l’italiano fa suo il primo parziale per 7-2. Quella di salire di giri al momento opportuno è una bella capacità da portarsi dietro per un futuro ai vertici.Nel secondo set fa tutto Jannik, sale a razzo 3-0, poi concede il controbreak con doppi falli e orrori vari. Il norvegese ha il merito di rimanere lì e di cogliere l’occasione per rientrare sul 3-3. Adesso Sinner si riaccende, mette la freccia e con un parziale di 12-1 si porta a match point in un battito di ciglia. Finita? Non del tutto, perché Jannik sciupa malamente le tre opportunità, poi però ai vantaggi chiude la partita senza tremare.Adesso possiamo pensare sul serio a Rublev, un avversario tosto, numero 8 ATP e vincitore di ben quattro tornei in questo rarefatto 2020. Il russo soffre un po’ di discontinuità ma ultimamente è maturato anche da questo punto di vista. Di certo ci sarà da lottare, d’altra parte il percorso a ostacoli l’abbiamo già ampiamente studiato con tutta l’arroganza del caso.

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