ROME, ITALY - MAY 17: Holger Rune of Denmark celebrates winning match point against Novak Djokovic of Serbia during their Men's Singles quarter-final match on day ten of Internazionali BNL D'Italia 2023 at Foro Italico on May 17, 2023 in Rome, Italy. (Photo by Alex Pantling/Getty Images)
Con una prestazione brillante contro Karen Khachanov, Holger Rune ha conquistato l’accesso alla finale dell’ATP 500 di Barcellona, dimostrando una ritrovata fiducia e una maturità tattica che mancavano da tempo. Il giovane danese, che da mesi cercava continuità nel suo gioco, sembra finalmente aver ritrovato la brillantezza e la determinazione che lo avevano lanciato tra i grandi del circuito.
La vittoria su Khachanov è stata più di un semplice successo: è stata la conferma che Rune è tornato a esprimere un tennis di alto livello, variegato e intelligente. “Penso di aver giocato bene, colpivo la palla con decisione, lo spingevo fuori posizione”, ha dichiarato in conferenza stampa, sottolineando quanto sia stato importante “variare il ritmo dei colpi, usare più smorzate e cercare zone diverse del campo” per disinnescare il gioco potente del russo.
Questa capacità di mescolare aggressività e intelligenza tattica è una delle chiavi del suo ritorno ai vertici. Lo conferma anche lui stesso: “Posso essere molto intelligente a livello tattico, scegliere i colpi giusti e combinare stili diversi. Servire e rispondere così bene mi dà una grande fiducia”. Una fiducia che si traduce in prestazioni solide e convincenti, come quelle viste questa settimana in Catalogna.
Il trionfo contro Khachanov ha avuto anche un significato speciale per il ranking ATP: con questa vittoria Rune è tornato tra i primi dieci del mondo. “Era una partita importantissima per me, perché sapevo che se avessi vinto sarei tornato in Top 10. Questo ha creato un po’ di pressione extra, ma anche tanta motivazione”, ha spiegato.
Non si tratta solo di numeri, ma di segnali chiari che il danese sta risalendo la china dopo mesi complicati. “Dalla mia prestazione a Indian Wells, sento che sto tornando il giocatore capace di vincere partite importanti”, ha aggiunto, facendo riferimento al suo recente exploit nel torneo californiano.
Rune ha scelto di giocare quest’anno a Barcellona invece che a Monaco o Belgrado, una decisione che rivela quanto ci tenga a lasciare il segno anche in questo storico torneo. “Mi sono detto fin dal primo giorno che qui non ho ancora vinto, mentre a Monaco sì. Voglio vincere anche qui”, ha dichiarato, con una lucidità e una fame di vittorie che non si vedevano da tempo.
Il danese conosce bene i campi del Real Club de Tenis Barcelona: vi aveva già giocato quattro anni fa durante le qualificazioni, in piena pandemia. “Ora è molto più bello, con tanti tifosi e un circolo meraviglioso”, ha raccontato con entusiasmo. E anche le condizioni del campo, contestate da alcuni, non lo preoccupano: “Ho giocato su campi molto peggiori di questo, quindi non mi lamento. Certo, non è il Roland Garros – che è il campo perfetto – ma credo sia quasi impossibile riprodurre un campo così”.
Arrivato all’undicesima finale in carriera, Rune ha ammesso di non aver sempre gestito al meglio questi appuntamenti. “Non ho avuto molto successo nelle ultime finali, quindi cercherò di approcciarla in modo diverso questa volta”, ha confessato. Una dichiarazione che rivela un cambio di atteggiamento, più orientato alla serenità e al controllo.
Contro Alcaraz o Fils, chiunque sarà l’avversario, Rune sa che dovrà adattare la sua strategia, ma non ha dubbi su cosa deve fare: “Mi preparerò per combattere, giocare il mio gioco e dare tutto”. Anche le condizioni meteo non sembrano condizionarlo troppo, anche se ammette: “Preferisco quando c’è il sole: è più piacevole, più caldo, più comodo per giocare. E se non c’è vento, ancora meglio”.
Dopo un periodo altalenante, Holger Rune sembra aver ritrovato equilibrio, ispirazione e determinazione. Il torneo di Barcellona potrebbe rappresentare una svolta importante nella sua stagione – e forse nella sua carriera. Con un tennis finalmente all’altezza del suo potenziale e una mentalità più matura, il giovane danese si prepara a scrivere un nuovo capitolo. Magari partendo proprio da quella frase che lo ha accompagnato fin dall’inizio di questa settimana: “Voglio vincere anche qui”.
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