Matteo Berrettini ottiene una storica impresa, quella di raggiungere la finale a Wimbledon, cosa mai riuscita prima ad un tennista italiano. Il campione romano ha battuto il numero 18 del mondo, il polacco Hubert Hurkacz per 6-3, 6-0, 6-7, 6-4 in 2 ore e 40 minuti di gioco e attende ora il vincente della seconda semifinale tra Novak Djokovic e Denis Shapovalov.
Per il tennis azzurro è la sesta finale maschile in una prova del Grande Slam dopo le quattro raggiunte da Nicola Pietrangeli al Roland Garros, tra cui due successi, la vittoria di Panatta al French Open del 1976, la finale a Wimbledon raggiunta oggi da Matteo Berrettini.
Berrettini inizia subito molto bene, solido con il servizio e con tutti i fondamentali. Porta a casa agevolmente i primi due set, poi nel terzo un piccolo passaggio a vuoto dell’azzurro all’inizio del tie-break rimette in corsa Hurkacz che però nel gioco d’apertura del quarto set perde sanguinosamente il servizio e con esso il match, con Berrettini che chiude 6-4 al quarto set.
Berrettini ha sempre tenuto il servizio durante la partita servendo 22 aces e il 63% di prime palle di servizio, mantenendo fin dall’inizio il controllo della partita. Hurkacz ha provato ad opporre una concreta resistenza al gioco di Matteo nei primi due set non riuscendovi praticamente mai con incisività e ha fatti quello che ha potuto nei restanti due set per arginare la superiorità di Matteo.
Una prestazione solida, attenta, cinica, perfetta offerta dal tennista italiano sul centrale di Church Road che da seguito a tutto ciò che di buono avevamo già visto al Queen’s e a Wimbledon Matteo ha fatto fin qua un cammino quasi netto, con una grande costanza e tenuta anche dal punto di vista psicologico.
Nicola Devoto