Wimbledon: Kyrgios al cardiopalma, bene Nadal e Fritz

Per la prima volta a Wimbledon, niente Manic Monday: nonostante ciò lo spettacolo non manca. Kyrgios vince in 5 set con Nakashima, Nadal e Fritz vincono e convincono. Avanti anche Garin. Di Jacopo Canonico

Questa edizione di Wimbledon è la prima della storia senza la tradizionale Middle Sunday di riposo e quindi è anche la prima edizione di sempre senza il Manic Monday, il lunedì con tutti gli ottavi di finale. La seconda giornata del round of 16 si apre sul campo numero 2 dell’All England Club con la (prevedibile) lotta tra Alex De Minaur e Cristian Garin; i due sono una garanzia di impegno, attenzione e costanza, e quindi di maratona. Così è stato: finisce 2-6 5-7 7-6 6-4 7-6 per il cileno (che avrebbe dovuto giocare al 1° turno con Matteo Berrettini), il meno erbivoro tra i due, che rimonta due set di svantaggio, annulla due match point consecutivi sul 4-5 nel parziale decisivo (in cui nel secondo De Minaur si tuffa in recupero procurandosi una ferita ad una mano) e chiude per 10 punti a 6 al tie-break decisivo dopo 4 ore e 35 minuti, conquistandosi il primo quarto di finale Slam in carriera. L’australiano, dal canto suo, ci metterà un po’ per dimenticarsi di questa partita.

Sul Campo Centrale, che nella giornata di domenica ha visto l’emozionante passerella dei campioni per i suoi 100 anni, il programma si apre come sempre alle 14.30 ora italiana. Il tutto sotto gli occhi di Sir Ian McKellen e con l’uomo più atteso del giorno, dopo la partita Psycho di 3° turno con Tsitsipas, Nick Kyrgios. Il pubblico del Centre Court è già pronto con i popcorn in mano, ma questa volta più che lo show Nick ha messo in campo grande umiltà e concentrazione, e per questo forse il quarto di finale (otto anni dopo quello del 2014) è ancora più meritato e la vittoria ancora più importante. Gli ci sono voluti 5 set, 4-6 6-4 7-6 3-6 6-2, e 3 ore e 11 minuti, per liberarsi di un Nakashima da applausi, volenteroso, ma tecnicamente non del suo stesso pianeta.

Conoscendo quanto il suo giovane avversario sia inscalfibile, l’australiano ha giocato una partita “normale”, senza gli eccessi che avevano portato Tsitsipas a perdere la testa e superando anche un problema alla spalla destra: l’aussie più pazzo del circuito ha dimostrato che fa sul serio, che è vero che questa volta Wimbledon punta a vincerlo.

Per ultimo, intorno alle 19.30, è poi sceso in campo un certo Rafa Nadal. Il fresco vincitore del suo 22°Slam, come spesso gli è successo in carriera, ha disinnescato una partita che poteva essere insidiosa, contro l’olandese Botic Van De Zandschulp; 6-4 6-2 7-6 in 2 ore e 21 minuti per il maiorchino, in un match che come si evince dal punteggio è stato a senso unico fatta eccezione per il 3° set, nel quale l’attuale numero 4 del mondo ha fallito l’occasione di servire per chiudere l’incontro, facendosi recuperare un vantaggio di 5-2, ed è stato costretto ad un tie-break, vinto 8 punti a 6 (anche qui con un recupero del suo avversario da sotto 3-6 a 6-6).

Come ci ha abituati, il livello di Rafa si sta alzando turno dopo turno, e dopo due prestazioni decisamente sottotono nei primi turni, sono arrivate due partite autoritarie contro Sonego e agli ottavi contro Van De Zandschulp. Ora per lui ai quarti c’è Taylor Fritz, che a marzo lo ha battuto in finale ad Indian Wells, match che però lo spagnolo aveva giocato con una frattura alle costole, arrivando comunque vicino a portare la sfida al 3° e decisivo set. L’americano si è liberato agevolmente per 6-3 6-1 6-4 della grande sorpresa di questo Wimbledon, l’australiano Jason Kubler, ma soprattutto è autore di un torneo estremamente convincente e della sua miglior stagione; per Nadal sarà di gran lunga lo scoglio più complicato da superare fino ad ora in quest’edizione dei Championships.

 

Tutto questo per quanto riguarda la giornata di lunedì e la parte bassa del tabellone.

Inutile dire che per il pubblico italiano è stata una giornata a cuore non leggero, leggerissimo, con gli occhi ancora pieni della vittoria di Jannik Sinner su Carlos Alcaraz.

La sfida del futuro ma anche del presente, una partita instancabile, in cui Jannik ha avuto un doppio merito: quello di partire in modo fulminante, ad un ritmo altissimo, forse anche sorprendendo il suo amico-rivale, e poi quello ancora più grande di vincere il match nel momento in cui si era fatto più complicato, quando il “vero” Alcaraz, finalmente entrato in partita, annullando due match point aveva portato lo spettacolo al 4°set.

Ora con una delle migliori prestazioni della sua carriera Sinner si è fatto un regalo, che potrebbe essere molto doloroso, ma che è un passo necessario per arrivare lassù in cima: Novak Djokovic.

Djokovic in azione a Wimbledon 2022. Credits: AELTC/ Joel Marklund

Nell’altro spicchio di tabellone della parte alta ad incrociarsi ai quarti saranno invece Cameron Norrie (che ha eliminato agli ottavi lo statunitense Tommy Paul), su cui sono concentrate ormai tutte le speranze del pubblico inglese, forse non il giocatore più spettacolare in circolazione ma uno che sa vincere le partite, e The Revenant David Goffin, che ha avuto la meglio di un’altro americano, Frances Tiafoe, dopo 5 set e 4 ore e 36 minuti di gioco.

Djokovic-Sinner, Norrie-Goffin, Kyrgios-Garin e Nadal-Fritz, questi i quarti di finale, questi gli ultimi otto; la cerchia inizia a restringersi a South West 19.

Jacopo Canonico

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