Zverev è tornato, festa di compleanno con vittoria a Monaco

Un trionfo atteso e desiderato

Nel giorno del suo 28° compleanno, Alexander Zverev si regala il miglior dei regali: il titolo all’ATP 500 di Monaco di Baviera, conquistato con una prestazione autoritaria che lo rilancia dopo un avvio di stagione turbolento. Il tedesco, numero 3 del ranking mondiale, ha battuto in finale lo statunitense Ben Shelton con un netto 6-2 6-4 in appena 71 minuti, firmando il suo primo titolo del 2025 e il ventiquattresimo in carriera.

Una vittoria significativa non solo per il prestigio del torneo di casa — vinto per la terza volta, come solo Philipp Kohlschreiber prima di lui — ma soprattutto per l’impatto psicologico: “Una bella iniezione di fiducia dopo la delusione di Melbourne”, come ha ammesso lo stesso Zverev nei giorni scorsi. La sconfitta nella finale dell’Australian Open sembrava aver lasciato il segno, ma a Monaco il campione di Amburgo ha ritrovato solidità, concentrazione e brillantezza.

La partita: precisione tedesca, errori americani

Shelton, n. 15 del mondo e alla sua prima finale importante sulla terra battuta, è apparso subito in difficoltà su una superficie che limita la sua esplosività, in particolare al servizio. Zverev, invece, ha giocato una delle sue migliori partite dell’anno: “È stata di gran lunga la mia miglior prestazione della settimana”, avrebbe dichiarato nel post-match.

Il match si è deciso rapidamente. Già nel secondo game Shelton ha perso il servizio con un doppio fallo, mentre Zverev ha spinto sull’acceleratore con un tennis chirurgico: solo 7 errori non forzati a fronte di 13 vincenti, e un rendimento eccellente sia alla battuta (84% di punti vinti con la prima) sia a rete (6 punti su 8 conquistati). Lo statunitense, invece, ha commesso 21 errori gratuiti e ha vinto appena 4 punti su 37 contro la prima del tedesco.

Il secondo set si è aperto con un altro break, che Zverev ha difeso senza troppe difficoltà. Shelton non è mai arrivato a palla break, e il tedesco ha chiuso l’incontro senza perdere mai il controllo. L’impressione è stata quella di un giocatore in pieno comando, capace di sfruttare ogni minima indecisione dell’avversario, come già accaduto nel precedente tra i due, lo scorso anno a Cincinnati, ma con una facilità ancora maggiore.

La rincorsa al vertice e una nuova fiducia

Con questo successo, Zverev ha anche messo pressione a Carlos Alcaraz, impegnato nella finale dell’ATP 500 di Barcellona: se lo spagnolo non dovesse vincere, il tedesco tornerebbe numero 2 del mondo, anche se solo temporaneamente.

Ma al di là del ranking, ciò che conta davvero per Zverev è il ritrovato equilibrio mentale. Dopo mesi di alti e bassi, culminati nella sconfitta in Australia, la vittoria a Monaco rappresenta un punto di svolta. Il fatto che sia arrivata “proprio nel giorno del mio compleanno, davanti al pubblico di casa, la rende ancora più speciale”, ha commentato.

Con l’arrivo della stagione su terra, terreno a lui congeniale, e con la forma che torna a salire, il 2025 di Sascha potrebbe finalmente decollare. Monaco non è solo un titolo, ma forse l’inizio di una rinascita.

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