Si vede che Alexander Zverer è davvero impaziente di compiere quel definitivo salto di qualità che lo porterebbe stabilmente a collocarsi nei primissimi della classe, tanto da sollevare la cornetta e rivolgersi ad un ex numero 1 del mondo, nonché vincitore Slam, per colmare quelle lacune ne limitano a tratti il rendimento. Ed un adrenalinico lottatore come Mosquito ha immediatamente accettato l’incarico, troppo ghiotto ed affascinante per essere rispedito al mittente.
LE ORIGINI DEL RAPPORTO – Pare che il giovane tedesco avesse contattato Juan Carlos Ferrero già nel periodo risalente al torneo di Montecarlo. Se in quel momento la vicenda è rimasta ancora segreta, dopo due mesi è ufficialmente venuta alla luce, incendiando gli animi scalpitanti che ruotano attorno a Zverev e che attendono con ansia di vederlo arrivare in fondo ai tornei su tutte le superfici. Sasha si inserisce così nella schiera dei tennisti che sempre più spesso si vanno affidando ai supercoach, anche se il ruolo di Ferrero investe globalmente tutti i vari ambiti della crescita del suo assistito.
COSA MIGLIORARE: ATTITUDINE E DRITTO – L’obiettivo della collaborazione è già stato pubblicamente dichiarato: secondo lo spagnolo, vanno necessariamente migliorati gli “alti e bassi” che condizionano le prestazioni del campione di Roma. Il primo tassello deve necessariamente investire la parte mentale, alla ricerca di maggiore continuità anche nei momenti meno brillanti, con un controllo più netto in quelle fasi di tensione e nervosismo massimi. Zverev è dotato infatti di un carattere molto forte ed a tratti esuberante, che va necessariamente domato per estrarre il massimo in qualsiasi punto del match. E Ferrero in questo dovrebbe garantire un lavoro eccellente, fermo restando la collaborazione totale del tedesco; lo spagnolo è sempre stato mentalmente un robot, sempre attaccato alla partita e ad ogni singolo punto, onorando la propria appartenenza geografica. Ma c’è un altro interessante aspetto su cui si deve lavorare e in cui la partnership potrebbe mostrare ottimi frutti: stiamo facendo riferimento al dritto di Alexander Jr., un colpo ancora lontano dall’essere tra i migliori del circuito e sicuramente non all’altezza dello splendido rovescio. La soluzione migliore nel repertorio di Ferrero era rappresentata proprio dal micidiale dritto, specialmente a sventaglio. Si potrebbe quindi decidere di intervenire per migliorare l’impostazione tecnica.
SENSAZIONI DALL’ESTERNO – I caratteri forti di entrambi rendono questo rapporto decisamente interessante: per Zverev, una grossa occasione per lavorare con un tennista vincente e dalla grande esperienza; per Ferrero, una sfida troppo affascinante ed un talento altrettanto abbondante per rifiutare la proposta. Dalla stagione del ritiro, quindi ormai cinque anni fa, lo spagnolo non ha mai abbandonato il mondo del tennis, fondando un’accademia di tennis e dedicandovisi totalmente. Il primo impatto tra i due è sembrato positivo: Juan Carlos è rimasto sorpreso dalla voglia e dalla fisicità del ragazzo, mentre Sasha si è dichiarato entusiasta ed onorato di poter avere un campione così importante alle sue spalle.
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