Una carriera fin qui precoce, ma non troppo, per Alexander Zverev. Tre titoli Masters 1000 in carriera, top 3 nel ranking già conquistata e primo posto assoluto tra i giovanissimi da ormai due anni. Ma non basta: per entrare nell’Olimpo dei campioni manca la svolta nei tornei del Grande Slam. 21 anni compiuti ad aprile, ma “solo” un quarto di finale in 18 partecipazioni come miglior risultato nei quattro tornei più importanti, quest’anno al Roland Garros. L’impressione è che prima o poi un successo arriverà ma il tempo delle attese non è mai stato così breve per Zverev. L’ingaggio di Ivan Lendl nel proprio team va evidentemente in questa direzione, visti i recenti trascorsi del naturalizzato statunitense sia in campo (8 slam per lui) sia nell’angolo, dove fece sbloccare per la prima volta Andy Murray dopo 4 finali perse. Ironia della sorte quella fu la stessa storia di Lendl, che conquistò il primo Roland Garros dopo aver collezionato quattro sconfitte nell’ultimo atto. Murray in quel magico 2012 conquistò anche l’oro Olimpico e l’anno dopo, sugli stessi prati, portò a casa i Championships.
LAVORO MENTALE – Zverev è impaziente di battezzare la propria bacheca con uno Slam, magari proprio in questi US Open, dove lo stesso Lendl arrivò per otto anni consecutivi in finale. Il tempo per cambiare subito le cose, pragmaticamente, è poco per un tennista con ancora molti margini di miglioramento come il tedesco, soprattutto in questa situazione, con i Fab 3 in grande spolvero sul cemento. Il miglioramento dovrà essere soprattutto a livello mentale, aspetto che ha dimostrato di dover curare particolarmente nelle ultime settimane (vedi caso Tsitsipas). Del resto è proprio questo il campo di maggior specializzazione del coach ex-cecoslovacco. La disciplina ricoprirà, verosimilmente, un ruolo fondamentale come è stato nella carriera di Lendl e un giovane spesso esuberante come Zverev dovrà cercare di adeguarsi a questa nuova politica.
DALLE PAROLE AI FATTI – I primi rumors di una possibile collaborazione sono arrivati circa un mese fa quando Zverev trascorse alcuni giorni a Saddlebrook, considerato il quartier generale di Lendl. Le foto di questi allenamenti fecero subito impazzire il web tennistico, alludendo a una nuova collaborazione tra i due, dopo la triste parentesi di Juan Carlos Ferrero. Le voci, però, furono prontamente smentite ma alcune dichiarazioni del tedesco lasciarono la porta più che aperta a una possibile collaborazione: “È sicuramente in grado di aiutarmi molto. Fino a oggi non ci sono stati cambiamenti nel mio team, ma in futuro penso che Ivan possa aiutarmi”. Detto, fatto: con un post sul proprio profilo Instagram in cui una foto ritrae il tedesco allenarsi, con Lendl visibile sullo sfondo, Zverev ha annunciato ieri sera l’inizio di questa nuova e, sperasi per lui, proficua collaborazione. Da parte sua Lendl ha detto: “Sascha ha delle caratteristiche uniche e un grande senso del lavoro, dunque cercherò di aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi”. Ancora non è dato sapere se la collaborazione sarà a tempo pieno o riguarderà solo i tornei più importanti, sta di fatto che ora per Zverev non ci sono più scuse per mancare le attese e per compiere, anche gradualmente, beninteso, il grande passo verso il primo Slam.
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