GLI INIZI- Professionista dal 2001, di fatto fa il suo esordio nel circuito Wta nel 2003, quando partecipa al torneo indiano di Hyderabad e viene estromessa al terzo turno dall’esperta thailandese Tanasugarn. In questa annata, la Kirilenko non raggiunge risultati degni di nota, eccetto un terzo turno agli Us Open, quando, partita dalle qualificazioni, si arrende solamente alla quinta tds Mauresmo, che ha la meglio in due parziali. Questo buon risultato le consente di compiere un notevole balzo in classifica, molto utile, soprattutto in vista della stagione successiva. L’anno seguente comincia nel migliore dei modi, dato che la russa riesce a raggiungere una finale a Hyderabad, un torneo che indubbiamente porta fortuna, ma dove deve arrendersi a Nicole Pratt, peraltro dopo aver battuto la Tanasugarn in semifinale. Lo sviluppo dell’annata continua a riservare molte sorprese alla nativa di Mosca che, dopo aver conseguito un buon secondo turno a Miami, riesce finalmente a trovare una vittoria, la quale, anche se in un torneo Itf, porta solo notizie felici. Dopo questo buon inizio, la Kirilenko non è capace di tenere un livello di gioco così alto, ma riesce comunque ad ottenere scalpi relativamente importanti come il trionfo sulla Likhovtseva a Flushing Meadows oppure un set strappato alla seconda forza del seeding degli Open di Francia, Serena Williams.
LE PRIME VITTORIE IMPORTANTI- Dopo un’altra stagione terminata fuori dalle prime 100 posizioni, come tutti gli anni, la russa ottiene il primo significativo risultato in India, a Hyderabad, dove perde dalla casalinga Sania Mirza, non prima di aver battuto la tds 1, Na Li. Successivamente, Maria Kirilenko ottiene due risultati molto importanti e si tratta dei quarti di finale a Doha, che le fruttano molti punti, e dove può vantare una vittoria sulla Top 20 Patty Schneider, ed il quarto turno ad Indian Wells, anch’esso condito da una vittoria su una giocatrice che occupa uno dei primi 20 posti del ranking, ovvero la russa Bovina. Dopo un’intermedia parte di stagione non troppo brillante, è nello sprint finale che l’attuale 30enne di Mosca dà il meglio di sè: dopo un convincente secondo turno raggiunto a New Haven, che le vale anche l’ingresso nella Top 50, è il torneo di Pechino che le dà la definitiva consacrazione poichè riesce a vincere il primo torneo a livello Wta in carriera, battendo in finale la tedesca Groenefeld ed in semifinale la numero uno al mondo, Sharapova, costretta al ritiro all’inizio della seconda frazione di gioco. Per chiudere la stagione 2005 in bellezza, la Kirilenko arriva in semifinale a Tokyo, dove cede alla tds 2 Nicole Vaidisova, e per un passo, non riesce a terminare l’annata nella Top 25. Nella stagione seguente, grazie alla classifica che si ritrova, la moscovita può giocare tutti i tornei migliori senza disputare le qualificazioni, nonostante ciò, in nessuno di questi riesce a giungere neppure in semifinale. I risultati importanti comunque non mancano, ma non sono quelli ottenuti nei tornei, quali i quarti ad Auckland, Tokyo e Dubai oppure il terzo turno in 3 slam su 4, bensì le singole vittorie arrivate contro tenniste molto più quotate, in particolare Nadia Petrova a Dubai, ma anche Ana Ivanovic in Giappone e, per poco, Linsday Davenport, numero uno al mondo che ha la meglio solamente al terzo set. Dopo un anno a livelli molto simili, dove però spiccano i quarti a San Diego e Los Angeles con vittorie importanti su Bartoli e Jankovic, e le vittorie a Kolkata ed all’Itf di Dubai, la svolta sembra non dover arrivare e, malgrado la giovane età della russa, il salto di qualità stenta a giungere. Nella stagione 2008, Maria Kirilenko comincia alla grande raggiungendo il quarto turno agli Aus Open, per di più alimentato dalla vittoria sulla Top 10 Chakvetadze, ma il meglio deve ancora venire e, per ciò, bisogna aspettare la stagione sulla terra quando, grazie ai trionfi ad Estoril e Barcellona, la tennista di Mosca riesce ad entrare nella Top 20 per la prima volta in carriera. Ciononostante, la russa disputa una seconda parte di stagione piuttosto sotto tono rischiando di scivolare molto in classifica, ma è comunque abile a rimanere nelle prime 30 giocatrici del mondo grazie alla semifinale a Cincinnati ed al terzo torneo vinto nell’anno, a Seoul. La stagione 2009 rappresenta, per la prima volta a distanza di anni, un passo indietro per quanto riguarda la carriera della giovane promessa russa, la quale, termina l’anno fuori dalle prime 50 del mondo, ma riesce comunque a rimediare ad una prima parte di stagione molto negativa e caratterizzata da molti punti persi, nonostante la finale a Barcellona, grazie ai buoni risultati centrati agli Us Open, a Seoul ed a Mosca.
MOLTO BENE IN DOPPIO, UN PO’ MENO IN SINGOLARE- Finalmente il grande salto sembra poter arrivare e l’annata 2010 ne è la prova, dato che, fin dall’inizio, la Kirilenko comincia bene poichè raggiunge i quarti di finale a Melbourne che la proiettano alla soglia della Top 30 e, dopo due sconfitte per mano della Wozniacki nei tornei americani, la russa torna a raggiungere un buon risultato, a Roma, dove batte in successione Oprandi, Kuznetsova (tds 5) e Cibulkova, prima di arrendersi alla numero uno al mondo Serena Williams. La tennista di Mosca non delude nemmeno nei due successivi slam, dove si spinge rispettivamente fino al terzo ed al quarto turno, mentre sorprende molte persone per quanto riguarda la parte finale della stagione, sul cemento, dove non subisce neanche una sconfitta al primo turno, anzi riesce a cogliere un’ottima finale a Mosca ed una buona semifinale a New Haven, oltre a due discreti tornei, ovvero gli Us Open e Stanford. La stagione successiva è, fondamentalmente, uguale alla precedente dato che la Kirilenko rimane su un livello costante, senza spingersi troppo avanti nei tornei, racimolando comunque diversi punti che contribuiscono al mantenimento di una dignitosa posizione in classifica. Il 2011, però, è comunque un’anno piuttosto importante per la russa, infatti, se il singolare non ha portato i frutti sperati, non si può dire lo stesso per il doppio, dove, in coppia con Victoria Azarenka, la russa raggiunge la finale agli Australian Open, arriva in semifinale a Flushing Meadows e trova anche la vittoria in ben 2 occasioni: a Madrid ed a Stanford. La stagione 2011 può essere quindi considerata come un punto d’inizio per la tennista di Mosca, che sta vivendo la parte migliore della sua carriera e vuole certamente dimostrarlo quanto prima possibile. Esattamente per questa ragione, la Kirilenko cerca di non perdere tempo e si butta subito all’arrembaggio per provare a giocare al meglio le sue carte: la prima parte della stagione risulta esser buona, ma non ottima come la seconda, dove la tennista della Russia riesce a dar seguito alla finale raggiunta a Pattaya City ed ai quarti ad Indian Wells, disputando un’ottima stagione sull’erba, sia per quanto riguarda il torneo di Wimbledon, nel quale si spinge fino ai quarti di finale, che le valgono il miglior piazzamento in carriera nello slam londinese, ma anche per le Olimpiadi, dove raggiunge addirittura la semifinale, superando avversarie più quotate come la Kvitova, ma perdendo per un soffio la medaglia a causa della sconfitta nella finale per il terzo e quarto posto. La stagione in singolare finisce in maniera abbastanza positiva grazie alla finale raggiunta a New Haven, al contrario, quella in doppio risulta veramente fantastica: avendo come partner Nadia Petrova, la tennista di Mosca riesce a togliersi non poche soddisfazioni, pur trovando sulla sua strada spesso coppie più forti ed affiatate; stiamo parlando di Errani/Vinci, le quali, dopo la sconfitta rimediata in finale a Miami, non esitano a vendicarsi, trionfando sulle russe prima a Roma e poi in finale al Roland Garros ed a S’Hertogenbosch. L’altra coppia che si è frapposta fra Petrova e Kirilenko e la vittoria di diversi tornei è quella delle sorelle Williams, la quale ha avuto la meglio sia a Wimbledon che alle Olimpiadi; in queste ultime, però, la Kirilenko è riuscita a portare a casa una medaglia di bronzo, vincendo insieme a Nadia Petrova la finale del terzo e quarto posto. Dopo i quarti di finale agli Us Open, la coppia russa ha chiuso l’anno nel miglior modo possibile, ovvero trionfando nell’ultimo torneo della stagione, le Finals, dove, a cadere sotto i colpi delle moscovite sono state prima le italiane Errani/Vinci e, successivamente, le ceche Hlavackova/Hradecka.
GIOIE ANCHE IN SINGOLARE- Dopo aver raggiunto ottimi livelli in doppio, la Kirilenko ha voluto porre maggiore attenzione sul singolare per quanto riguarda la stagione 2013 ed i risultati positivi hanno presto fatto la loro apparizione: la russa ha infatti portato a casa il torneo di Pattaya City, appena dopo aver centrato il quarto turno all’Open d’Australia. Con la Top 10 all’orizzonte, la moscovita ha cercato di insistere per raggiungere questo traguardo ed ha prima perso in semifinale ad Indian Wells, dopo aver vinto 4 match al terzo parziale che le sono valsi la bellezza di 450 punti; poi, è arrivata in semifinale a Monterrey ed infine, dopo due ottime prestazioni a Madrid e Roma, ha finalmente conseguito un ottimo risultato anche nello slam parigino, dove si è spinta fino ai quarti di finale, i quali le hanno consentito di tagliare il traguardo della Top 10, anche se solo per poche settimane. Dopo aver raggiunto quest’obiettivo tanto sperato, la Kirilenko ha inevitabilmente mollato la presa ed ha terminato la stagione in calo progressivo.
FINE CARRIERA E POST RITIRO- Con la fine della stagione 2013 praticamente coincide anche la fine della carriera di Maria Kirilenko, la quale ha giocato pochissimi match nel 2014, peraltro arrivando in semifinale nel torneo di Seoul, ma giocando il suo ultimo match ufficiale a Pechino contro la Pironkova, quest’ultima vincitrice 64 61. La russa, malgrado non abbia mai annunciato il suo ritiro, non è mai più scesa in campo da quell’incontro, però, il 2015 è stato comunque un anno molto importante per lei poichè, nel mese di gennaio, è convolata a nozze con Alexei Stepanov, uomo d’affari russo, conosciuto pochi mesi dopo la separazione dallo storico fidanzato Alex Ovechkin, ex-giocatore di hockey. Oltre a questo evento, la Kirilenko, nel mese di giugno, ha scritto un altro importante capitolo della sua vita e, per comunicarlo al mondo, ha pensato esattamente di scriverlo, sul social network Twitter, dove sono prontamente arrivate le congratulazioni da parte di moltissime persone. L’avvenimento in questione riguarda la nascita di un figlio per la tennista moscovita, la quale ha comprensibilmente optato per la riservatezza, cercando di far trapelare la minor quantità di notizie possibili sulla sua vita privata. Dunque, nonostante non ci sia mai stato un ritiro ufficiale, la bella Kirilenko sembra aver scelto altre strade abbastanza lontane dal tennis, ma chi lo sa, magari potrebbe pensare di ritornare sui campi un giorno; c’è da dire che l’eta la aiuterebbe molto, anzi bisogna ricordare che la russa ha solamente 30 anni, quindi è ancora in tempo per ripensarci. L’augurio, come per tutte le altre donne, è che possa esser felice, indipendentemente se dentro o fuori un campo, e godersi a pieno la vita, magari in compagnia di suo figlio e di suo marito, tutti insieme nella splendida città di Mosca.