La nuova stagione è iniziata da pochissimo, ma è già possibile farsi qualche acerba idea sul come la situazione potrebbe evolvere sia a Melbourne che nei mesi a seguire. Cerchiamo allora di fare il punto dopo i primi turni del torneo WTA 500 di Abu Dhabi.
Karolina Pliskova ha ripreso da dove aveva lasciato. La ceca ha vissuto un 2020 molto sotto le aspettative e il cambio di coach non ha ancora fatto effetto. Nonostante la presenza di Bajin nel suo angolo, la ex numero 1 del mondo ha gestito senza brillare l’esordio contro Papamichail prima di essere presa a pallate dalla qualificata russa Gasanova. Rimane la pigrizia nelle gambe, rimane la poca capacità di reagire ai momenti no. Se vorrà dire la sua a Melbourne dovrà impegnarsi molto più di così.
Sofia Kenin deve carburare. La classe 1998 statunitense ha iniziato con delle vittorie titubanti, ma anche al Roland Garros aveva dovuto faticare prima di giungere alla finale. È presto per un giudizio, ma non è questo il tennis che l’ha portata a sollevare il suo primo ed unico trofeo Slam 12 mesi fa. Per batterla servirà comunque una prestazione di alto livello, anche per le migliori al mondo.
Elina Svitolina e Aryna Sabalenka sono pronte. Nessuna delle due ha convinto particolarmente nei primi turni ma sono ben focalizzate sull’obiettivo. Il tempo per far tornare i colpi c’è, l’importante è che ci sia anche la forza mentale di reggere uno Slam in queste condizioni, soprattutto per loro che hanno sempre avuto difficoltà a brillare nei Major. Il rischio di incappare in una brutta giornata è sempre dietro l’angolo.
Bianca Turati può portare un rovescio ad una mano in top100. Al momento l’unico presente è quello di Carla Suarez Navarro, che però dirà probabilmente addio al tennis nel 2021. Con Gasparyan in preda agli infortuni e Parry ancora in crescita, Turati potrebbe nel giro di un paio d’anni arrivare nelle prime 100 del mondo, lei che ha sempre giocato piuttosto poco essendo studentessa al college. Aspettiamo di vederla in qualche appuntamento WTA in più.
Anastasia Gasanova gioca un tennis di gran qualità. La russa, classe 1999, non aveva mai preso parte ad un main draw WTA, né aveva mai battuto – o affrontato – una top100. Dopo essersi qualificata, al secondo turno ha demolito una disorientata Pliskova senza mai indietreggiare di un solo passo. Timing perfetto sulla palla e grande tenuta mentale, ha saputo tenere altissimo il ritmo anche quando Pliskova era riuscita a rientrare nel secondo set. Visto il ranking ancora basso la rivedremo dopo Melbourne, e se saprà tenere questo livello non impiegherà molto ad arrivare nelle prime 100 del mondo.
Ashleigh Barty e Bianca Andreescu sono vere e proprie incognite. La numero 1 del mondo australiana è rimasta per quasi tutto il 2020 a casa, la canadese invece è ferma da oltre un anno per infortunio. Sono tra le migliori interpreti del veloce al mondo, sarebbe assurdo non considerarle per la vittoria finale, ma la verità è che devono entrambe sperare di giocare un po’ di match nel WTA 500 preparatorio per non rischiare di farsi sorprendere da un esordio ostico. Pescare Gauff, Kostyuk o Collins, giusto per citarne alcune, potrebbe essere fatale. È forse proprio Marta Kostyuk, classe 2002, a rappresentare la mina vagante per eccellenza. Già agli ottavi a Melbourne quando aveva soli 15 anni, l’ucraina è maturata ed è pronta a farsi largo nel tabellone.
Garbine Muguruza sta lavorando sodo. È scesa in campo tonica, determinata, sicura di sé come sempre. I colpi funzionano, l’atteggiamento è quello giusto e nel suo angolo Conchita Martinez può essere soddisfatta della preparazione svolta. Difende la finale dello scorso anno a Melbourne, la prima in uno Slam su cemento, ma le sensazioni sono buone anche per il proseguimento. Insieme a Sorribes Tormo e Badosa può rendere la Spagna protagonista in questo 2021. In particolare Sorribes tra fine 2020 e questo inizio di 2021 ha dimostrare di non essere solo una buona terraiola, ma di poter mettere KO tante ottime giocatrici anche su cemento, come Kontaveit, Podoroska o una scatenata Pera.
Dayana Yastremksa e Kiki Bertens non ci saranno. La giovane ucraina è risultata positiva ad un test antidoping di novembre, e anche se farà di tutto per mostrare che è stata una contaminazione involontaria non c’è modo che possa volare a Melbourne. Bertens invece sta recuperando dopo un intervento chirurgico alla caviglia, dunque prima di marzo non sarà in campo.
In dubbio anche Amanda Anisimova. La classe 2001 statunitense è risultata positiva al Covid19, dunque ha pochi giorni per poter avere il primo tampone negativo e mettersi su un aereo per il continente australe. Una vera e propria lotta contro il tempo per Amanda, che almeno comunica di stare bene.
Elena Rybakina e Veronika Kudermetova sono pronte a vincere. Rybakina ha già fatto vedere ottime cose negli ultimi due anni, Kudermetova era chiamata a qualche conferma in più, ma le due ragazze dell’est Europa ci sono: forma smagliante ad Abu Dhabi, colpi da fondo campo che non lasciano tregua, occhi puntati dritti all’obiettivo. Chiunque se le troverà davanti a Melbourne dovrà dare il meglio di sé per venirne a capo. Sulla lista delle giovani candidate ad una vittoria Slam nel 2021, il nome di Rybakina è davvero ai primissimi posti. Ad unirsi alla festa delle più in forma c’è Maria Sakkari, che ha svolto un’eccellente preparazione invernale. La greca è più aggressiva, ha lavorato molto sul servizio e non lascia tregua da fondocampo. A Melbourne andrà alla ricerca di un grande risultato in un Major.
L’Italia può contare su 3 atlete in main draw a Melbourne, con Paolini e Trevisan che ad Abu Dhabi hanno giocato discretamente ma senza portare a casa la vittoria, e Camila Giorgi che invece è ferma da più tempo. Per le prime due servirà un buon sorteggio per avere delle chance, per Giorgi invece servirà stare bene ed essere già in forma per poter dire la sua. Ci sono azzurre impegnate in questi giorni nelle qualificazioni, anche se gli spot non sono dei più semplici. Una tra Errani, Cocciaretto e Gatto Monticone potrebbe comunque farcela.