Il mio primo sogno è quello di vincere uno slam, il secondo è quello di diventare la numero uno al mondo.
Se i sogni di Angelique Kerber sembravano quasi irrealizzabili fino a poche stagioni fa, oggi può puntare ancora più in alto. Di slam ne ha vinti ben tre, in tre manifestazioni diverse, e il numero uno al mondo può essere considerato come un obiettivo da raggiungere nuovamente, magari entro la fine dell’anno.
Un 2016 stellare, un 2017 da incubo e un 2018 per rinascere. Gli eventi più importanti della sua carriera possono essere riassunti in questi tre anni, ma senza dimenticare ovviamente i vari successi a livello premier nelle stagioni precedenti.
Ma qual è stata la sua chiave del successo? Miglioramenti tecnici, tattici o mentali? Per vincere tre slam bisogna essere giocatrici più che complete, perché la concorrenza è agguerrita.
Il cambiamento fondamentale per il suo successo è stato sicuramente la mentalità: aver creduto in sé stessa, nelle sue potenzialità e nel suo gioco l’ha aiutata tantissimo. Abbiamo potuto notarlo direttamente sul campo, con tutta la grinta e la tenacia del 2016 svanita l’anno successivo. Una delle tenniste più solide mentalmente era diventata completamente spenta, quasi come se non avesse voglia di stare in campo. Quest’anno, invece, abbiamo rivisto una versione della tedesca molto più simile a quella del 2016.
All’aspetto mentale si è aggiunto anche quello tecnico-tattico: i miglioramenti al servizio sono notevoli, così come l’aggressività da fondo campo e l’estenuante difesa che porta le avversarie, inevitabilmente, a sbagliare.
Reggere la pressione dopo una vittoria slam non è mai facile, ma dopo il crollo dello scorso anno e la vittoria di Wimbledon di quest’anno, forse adesso Angelique Kerber saprà come gestirla al meglio. I primi giorni dopo il trionfo gli impegni con giornali e televisioni sono stati tantissimi, sia in Germania che in Polonia, terra d’origine del padre. Subito dopo è andata in vacanza a Ibiza, un meritato riposo dopo gli sforzi delle due lunghissime settimane londinesi.
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Mio nonno ha una grande influenza su di me, senza di lui non sarei dove sono adesso.
Se oggi Angie vanta tre titoli dello slam è in gran parte anche grazie al nonno paterno, che notando la sua passione per il tennis ha costruito dei campi in cemento e terra battuta per permetterle di migliorare. Proprio i campi costruiti da nonno Janos sono sede dell’attuale Angie Kerber Tennis Academy a Puszczykowo, accademia di altissimo livello attraverso cui la Kerber spera di trasmettere a bambini e ragazzini la sua stessa passione. Ancora oggi la tennista di Brema si allena lì quando torna a casa (risiede proprio a Puszczykowo).
A 30 anni, però, la carriera di Angie sembra poter dire molto altro ancora. In assenza di una giocatrice capace di dominare il circuito come ha fatto Serena negli ultimi anni, la tedesca potrebbe essere una delle più abili nello sfruttare questo periodo. Vincere tre slam è una cosa riservata a pochissimi, ma Kerber potrebbe entrare sempre di più nella leggenda.