Aprile a due facce per il tennis azzurro: quando i top mancano, brillano le “seconde linee”

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Il circuito mondiale del tennis con l’avvento del mese di aprile si è spostato quasi definitivamente in Europa, con l’inizio della stagione su terra battuta. Questa porzione di stagione dovrebbe essere quella più favorevole per il tennis italiano, vista la grande attitudine della maggior parte dei tennisti nostrani a questa superficie, su cui la maggior parte è nata e cresciuta. Nonostante ciò in questo mese gli azzurri si sono ben comportati, anche se è mancato il grande acuto dei big.

Maschile

Il risultato di maggior rilievo del tennis azzurro è arrivato nel primo Master 1000 su terra battuta della stagione, quello di Montecarlo. Nel torneo monegasco abbiamo assistito ad uno storico derby nei quarti di finale tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, vincitore contro il numero 1 del mondo Djokovic nel turno precedente. Ad avere la meglio è stato l’altoatesino, poi sconfitto nella semifinale.

Foto:  Montecarlo open

La rivincita di questo derby sarebbe stata possibile già la settimana successiva a Barcellona, ma il numero 1 d’Italia è stato costretto al ritiro prima di scendere in campo. In questo modo il tennista carrarino è giunto fino in semifinale, dove ha sfiorato la vittoria contro Tsitsipas. Nel secondo Master 1000 di questo mese, complici le assenze di Sinner e Berrettini, gli azzurri non sono riusciti ad essere protagonisti. Da segnalare anche la semifinale ad inizio mese raggiunta da Marco Cecchinato nel 250 dell’Estoril.

Il miglior italiano a Madrid è stato Matteo Arnaldi, capace di superare le qualificazioni e spingersi fino al terzo turno, battendo anche il numero 3 del mondo Ruud. Il tennista ligure ha vissuto un grandissimo mese, con la vittoria nel challenger di Murcia, il primo successo ATP a Barcellona e per l’appunto la prima vittoria in un 1000 nel capoluogo spagnolo. Lo stesso traguardo è stato raggiunto anche da Andrea Vavassori, capace di qualificarsi e di eliminare Murray.

Credit: © Corinne Dubreuil/ATP Tour

A livello challenger oltre il titolo conquistato da Arnaldi l’Italia ha collezionato anche una finale grazie a Luciano Darderi, arrivato all’ultimo atto a Buenos Aires. Nel circuito minore continua a stupire Lorenzo Rottoli, il quale ha conquistato a Santa Margherita di Pula il terzo titolo stagionale, avendo la meglio in finale di Giovanni Oradini. Sempre in Sardegna, la settimana prima il torneo è stato vinto da Julian Ocleppo, nel derby contro Tommaso Compagnucci.

Femminile

Il mese d’aprile dell’Italia femminile è reso sicuramente positivo dal turno superato negli spareggi della Billie Jean King Cup. La nazionale azzurra ha lottato fino all’ultimo 15, riuscendo ad avere la meglio della Slovacchia per 3-2, grazie alla rimonta nel doppio decisivo. Sono state poche le occasioni di fare bene singolarmente per le tenniste italiane, visti i soli 4 tornei giocati in questo mese, di cui uno di livello 1000 e due 500.

La migliore tra le italiane è stata ancora una volta Martina Trevisan, la quale si è spinta fino agli ottavi di finale nel WTA 1000 di Madrid, venendo eliminata in lotta da Maria Sakkari. Oltre alla toscana nel torneo madrileno si è ben comportata Elisabetto Cocciaretto, la quale ha perso in extremis contro Paula Badosa. Nel circuito maggiore da segnalare anche il grande torneo giocato da Nuria Brancaccio a Bogotà, dove la giovane campana ha ottenuto la prima vittoria WTA della propria carriera, issandosi fino ai quarti.

Nel circuito minore la copertina va a Lucrezia Stefanini, capace di alzare due trofei in questo aprile. La tennista azzurra dopo il grandissimo tennis espresso in Australia continua a stupire vincendo back to back prima a Sharm ElSheik e poi a Calvi in Francia. Si sono poi messe in mostra grazie a due exploit altre due tenniste italiane: Laura Mair ha conquistatao il titolo nel 15.000 di Telde, mentre si è arresa in finale Miriana Toma ad Antalya.

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