La prima parte di stagione sul veloce è stata avara di soddisfazioni per Aryna Sabalenka. Ora il circuito si sposta sulla terra e la tennista bielorussa ha raccontato di viverla senza particolari pressioni. L’obiettivo è quello di migliorare l’approccio con la superficie. Impegnata questa settimana a Charleston, la Sabalenka ha superato ieri in rimonta Kateryna Kozlova e questa sera se la vedrà con Monica Puig.
Il 2019 di Aryna Sabalenka è stato tutt’altro che esaltante. Indimenticabile la severissima lezione impartitale agli Australian Open da Amanda Anisimova, che ha letteralmente preso a pallate la tennista bielorussa. Poi le cocenti delusioni di Dubai, Indian Wells e Miami. Dolorosissima per la numero 10 del mondo è stata la sconfitta rimediata negli Emirati Arabi per mano di Belinda Bencic: la Sabalenka ha ammesso di aver avuto bisogno di tempo per metabolizzare quei sei match point non sfruttati. “E’ stato davvero difficile, ho pianto tantissimo dopo la partita. Mi sono detta che avrei imparato la lezione, cambiando atteggiamento ed evitando di chiudere immediatamente il punto rimanendo pazientemente negli scambi, ma ho sbagliato ancora”. Il riferimento è per l’incontro con Angelique Kerber a Indian Wells: Aryna Sabalenka, collezionando errori su errori per essersi avventata su ogni palla con la solita foga scriteriata, ha vanificato la fuga sul 4-1 nel terzo set. Angelique Kerber non si è fatta sfuggire l’occasione e, grazie una striscia consecutiva di 5 giochi, ha eliminato una avversaria che, punto dopo punto, stava mostrando evidenti segnali di nervosismo. C’è ancora tanto da lavorare per arricchire di soluzioni il gioco della tennista di Minsk. La collaborazione con Dmitry Tursunov ha apportato qualche prezioso correttivo, come il ricorso alla smorzata (non che la Sabalenka esibisca un colpo da manuale, ma è sufficiente per sorprendere le avversarie quando hanno i piedi abbondantemente fuori dal campo) a più soluzioni al servizio, a colpi più carichi di rotazione e meno piatti. Aryna Sabalenka si è anche affidata a uno psicologo dello sport per la gestione emotiva dei match: “E’ stata una esperienza molto utile: ho imparato a scendere in campo con un atteggiamento positivo. Due o tre anni fa ero davvero folle. Basta guardare le mie vecchie partite nel circuito ITF, per notare i progressi. Devo ancora migliorare sotto questo aspetto: sono ancora umorale e mi arrabbio facilmente”, ha raccontato.
Migliorare è la parola d’ordine. Ieri dopo la partita vinta in rimonta su Kateryna Kozlova, memore degli 11 doppi falli commessi nel match, Aryna Sabalenka è andata ad allenare il servizio. Il discorso si estende a tutta la stagione su terra, perché la numero 10 del mondo è consapevole di doversi adattare a quella che è la superficie a lei meno congeniale. Sul rosso, proprio un anno fa, Aryna Sabalenka ha comunque conquistato una finale a Lugano persa nettamente da Elise Mertens. All’epoca la Sabalenka era ben distante dalla top 10 e, dopo dodici mesi, ha spiegato di vivere la stagione su terra 2019 senza particolari pressioni. “Sono qua per imparare e far sempre meglio. Il gioco sulla terra è completamente diverso da quello su erba e cemento. Posso raggiungere buoni risultati perché mi muovo molto meglio rispetto all’anno scorso. Devo entrare nell’ottica degli scambi lunghi, dato che sui campi in cemento e sul sintetico il punto si può chiudere in due-tre colpi. Il grande vantaggio è che sulla terra c’è più tempo per costruire i punti”, ha detto Aryna Sabalenka che ha ammesso di avere in Kiki Bertens un punto di riferimento: “Il suo è un modello di gioco da osservare con attenzione: è una tennista aggressiva, ma su questa superficie si esprime benissimo. Tutte abbiamo da imparare da lei”. Prossimo obiettivo superare gli ottavi di finale. Tra circa 90 minuti Aryna Sabalenka se la vedrà con Monica Puig, in un match che sulla carta non dovrebbe essere caratterizzato da scambi particolarmente lunghi.